Sono sei giovani fra i 30 e i 40 che lavorano per il Ministero dell’Interno con contratti in somministrazione negli sportelli unici per l’immigrazione. Per quattro di loro che lavorano in Prefettura il contratto scadrà al 31 dicembre. Per gli altri due l’incertezza durerà fino al 27 marzo 2023, quando a loro volta terminerà l’incarico.
Saranno domani, mercoledì 21 dicembre, a Roma, insieme ai colleghi di tutta Italia che si trovano nelle stesse condizioni – 1.150 persone – per partecipare allo sciopero nazionale indetto da Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uil Temp per chiedere la proroga dei contratti, in vista della successiva stabilizzazione.
«Si tratta – spiegano Valerio Entani, segretario generale della Nidil Cgil, e Salvatore Gallotta, della segreteria della Fp Cgil – di giovani lavoratrici e lavoratori che, come spesso succede in questo Paese, svolgono compiti determinanti per il funzionamento degli uffici, ma che sono assunti con contratti precari che non offrono alcuna garanzia rispetto al loro futuro. Con una retribuzione più bassa a parità di mansioni rispetto ai colleghi assunti a tempo indeterminato. In questo caso, si tratta di dipendenti delle agenzie interinali ManPower e Gi Group “prestati” alla Pubblica amministrazione attraverso contratti in somministrazione. Se non ci fossero, a Grosseto le pratiche di regolarizzazione e i permessi di soggiorno avrebbero tempi biblici, ben oltre i ritardi già oggi inaccettabili e dovuti prevalentemente al sottodimensionamento degli organici in Prefettura e Questura. Oggi consegneremo una lettera alla Prefetta per sollecitare un’assunzione di responsabilità da parte del Ministero. Lo sciopero nazionale, infatti, nasce dalla consapevolezza dell’indispensabilità di questi lavoratori, e della necessità di una loro definitiva stabilizzazione».
Quattro le persone impiegate negli uffici della Prefettura – fra cui Sonia Verderame, Karina Flores, Marco Bonazia – e due presso quelli della Questura.
«Il nostro lavoro – spiega Verderame – è iniziato il 6 aprile 2021 e poi prorogato nel marzo di quest’anno per far fronte all’emergenza dei profughi ucraini. Ci occupiamo di emersione del lavoro nero a seguito della sanatoria per le cosiddette badanti e delle richieste per permessi stagionali, per quelli ordinari legati ai contratti a tempo indeterminato e conversione dei permessi di soggiorno ottenuti in altri Paesi europei. Solo quest’anno abbiamo avuto 600 domande relative ai 250 permessi di soggiorno assegnati alla provincia di Grosseto con le quote dei flussi. Poi c’è tutto il lavoro relativo ai profughi ucraini e alle altre incombenze. Nel nostro ufficio ci sono solo due impiegati dipendenti del Ministero. Per questo ci auguriamo che siano concesse le proroghe virgola e successivamente percorsi di stabilizzazione».