Home Economia Cooperative sociali, soci e dipendenti approvano ipotesi di accordo: “Integrativo è solo un primo passo”

Cooperative sociali, soci e dipendenti approvano ipotesi di accordo: “Integrativo è solo un primo passo”

di Redazione
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Si sono svolte anche in provincia di Grosseto le assemblee con i soci e dipendenti delle cooperative sociali per pronunciarsi sull’accordo integrativo raggiunto da Fp Cgil, Fp Cisl e Fisascat Cisl con Legacoop Toscana Welfare, Confcooperative Federsolidarietà e Agci solidarietà della Toscana.

«Le assemblee – spiegano Salvatore Gallotta, segretario della Fp Cgil, Luciano Biscottini, segretario della Fp Cisl, e Simone Gobbi, segretario della Fisascat Cisl – hanno coinvolto soci e dipendenti di 12 cooperative sociali che nella nostra realtà si occupano per conto del sistema pubblico della gestione di Rsa, Rsd, centri diurni e di socializzazione, servizi per l’infanzia. Una platea complessiva di 1.400 lavoratori, dei quali ha partecipato non meno di un quarto, un’ottima partecipazione visto che molti lavoratori nello stesso momento garantivano lo svolgimento dei servizi. L’ipotesi di accordo proposta è stata approvata all’unanimità, determinando, quindi i contenuti del nuovo contratto integrativo che è stato sottoscritto lo scorso 11 novembre».

Il nuovo contratto regionale di secondo livello arriva a vent’anni da quello precedentemente vigente e scioglie una serie di nodi relativi ad aspetti accessori del contratto collettivo nazionale, ma sui quali c’era una grande attenzione da parte dei dipendenti delle cooperative sociali.

«La ratifica da parte dei lavoratori – sottolineano Gallotta, Biscottini e Gobbiserviva anche a ribadire l’unicità di un contratto collettivo nazionale che viene applicato in molti servizi pubblici rivolti alla persona, spesso interpretato in maniera difforme da luogo a luogo e non al passo con i tempi e i bisogni dei cittadini e di chi lavora. Ad essere state particolarmente apprezzate da soci e dipendenti delle cooperative sociali, sono stati l’introduzione di una regolazione più stringente sulla banca ore, l’incremento del rimborso chilometrico per il personale dell’assistenza domiciliare, la definizione dei tempi di vestizione per coloro che devono indossare una divisa nello svolgimento del proprio lavoro e, considerata l’elevata incidenza di lavoratrici nelle compagini sociali delle cooperative sociali, è stata molto apprezzata l’introduzione di un congedo retribuito da parte dell’Inps per le donne oggetto di fenomeni di violenza di genere».

Questo traguardo, peraltro, è stato considerato dai sindacati solo una tappa intermedia, perché l’obiettivo più ambizioso riguarda una revisione e un miglioramento generale del contratto collettivo nazionale, con un innalzamento del livello retributivo.

«Il lavoro di assistenti di base, operatori sociosanitari, infermieri, educatori, e delle altre figure professionali tipiche dei servizi alla persona – concludono il loro ragionamento i segretari della Fp Cgil, Cisl Funzione pubblica e Fisascat Cisl di Grossetoè a tutt’oggi troppo poco considerato rispetto all’importanza che effettivamente ha nella nostra società. Cgi e Cisl vogliono proseguire il percorso verso la piena qualificazione del settore, che possa contare su un contratto pienamente applicabile attraverso una revisione delle modalità di finanziamento negli appalti e delle convenzioni che la committenza pubblica adotta. Per questo è necessaria la piena applicazione delle leggi regionali, come la legge Toscana n° 18 del 2019, ed è fondamentale adeguare subito i costi contrattuali degli appalti anche di quelli in essere: la ‘vertenza Terzo Settore’ si allarga anche a questo tema, a dimostrazione di un comparto che sta acquisendo sempre più centralità nelle politiche del welfare sul nostro territorio».

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