«Oltre il 30% delle piccole e medie imprese prevede di essere costretta ad aumentare i prezzi finali dei propri prodotti e servizi per riuscire a sostenere la stangata in arrivo per le utenze di energia e gas. E il quadro economico è in peggioramento»: a dichiararlo è Giovanni Caso, presidente di Confesercenti Grosseto.
Gli aumenti però non sempre sono la risposta: il rischio è di finire fuori mercato. C’è chi sarà costretto a tagliare il costo dei dipendenti, o a sospendere l’attività durante la bassa stagione. Di fatto, a causa del caro bollette, verranno meno lavoro e servizi. Per questo servono misure urgenti per contenere gli aumenti.
«Nonostante il buon andamento della stagione turistica, ad agosto i dati Istat riportano una forte flessione dei volumi di vendita», prosegue Caso.
«Se continua così tutti i consumi verranno interessati: i recenti dati Istat sul risparmio delle famiglie hanno mostrato come per mantenere gli acquisti le famiglie stiano attingendo ai risparmi, ossia risorse che non sono infinite» continua la nota.
«L’autunno sarà dunque un banco di prova, ma per i più piccoli potrebbe essere la mazzata finale – sottolinea Caso -. Gli esercizi di vicinato registrano, infatti, un crollo del volume di affari del -4% rispetto ad un anno fa, concentrato in particolare nel comparto non alimentare, mentre continua l’ascesa del commercio on line che la farà da padrone anche in vista del Natale tra Prime day e Black Friday. Mentre i negozi di vicinato, con l’aumento delle bollette, non potranno permettersi sconti neppure lontanamente paragonabili».
«Per questo, come Confesercenti chiediamo l’imposizione di un tetto alle tariffe energetiche, che riporti i costi per l’approvvigionamento di energia e gas a livelli sostenibili per famiglie ed imprese. Senza un intervento di questo tipo, infatti, l’inflazione continuerà a salire e far contrarre i consumi, per i quali non è difficile prevedere, quest’autunno, una vera e propria caduta libera», conclude Caso.