Il comitato tecnico delle aree interne (Ctai) ha riconosciuto la candidatura dei comuni dell’Amiata grossetana e dell’Amiata senese istituendo l’area interna Val d’Orcia.
Le aree interne sono definite per il loro carattere di perifericità e di distanza non solo fisica dai centri urbani, ma soprattutto per i servizi di base, in particolare quelli legati all’istruzione, alla sanità e ai trasporti. Quello dell’area interna Val d’Orcia è riconoscimento che viene accolto con favore da Cna Grosseto e Cna Siena, da tempo impegnate su progetti che superino la divisione territoriale a favore dello sviluppo dell’intera area. Inoltre, per la zona, sono stati stanziati 100 milioni di euro per il finanziamento di progetti strategici.
“È un passo avanti molto importante per l’Amiata – commenta Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – che in questi anni ha sofferto, come molte altre zone interne, di una crisi dovuta a un progressivo depauperamento di servizi e del rischio concreto della perdita di numerose attività economiche, aggravate, per i comuni del versante grossetano, da una situazione critica dell’intera provincia, che soffre del progressivo invecchiamento della popolazione”.
Secondo Cna è fondamentale, però, cogliere questa occasione nel migliore dei modi, sia per quanto riguarda le risorse che arriveranno e che dovranno essere finalizzate, da parte dei Comuni, a progetti di carattere strategico: “Affinché abbiano – dicono Cna Grosseto e Siena – rilievo soprattutto dal punto di vista del consolidamento del tessuto socio-economico“.
“Ritengo sia un atto che vada nella giusta direzione – dichiara Alessandro Brilli, direttore di Cna Siena – di valorizzazione di quelle aree che per troppo tempo sono state ai margini o comunque relegate a ruoli secondari. Adesso c’è la giusta occasione per dare concretezza a quelle politiche di area vasta o comunque omogenee a cui la nostra associazione ha guardato sempre con molto interesse. In un quadro macroeconomico così complesso, questa iniziativa potrà essere una opportunità per le imprese e per il tessuto economico e sociale tutto”.
Per questi motivi le due associazioni lanciano un appello agli amministratori locali: “Come associazioni di categoria supporteremo le progettualità per far sì che la divisione amministrativa tra i due versanti dell’Amiata non sia un elemento limitante”. “Questa – concludono Bramerini e Brilli – è un’occasione che va colta a 360 gradi: invitiamo, pertanto, i sindaci ad aprire una stagione di confronto con le parti sociali e con le associazioni di categoria in modo che davvero si lavori su progetti di sviluppo di lungo corso”.