«Abbiamo appreso dalla stampa la posizione di Follonica a Sinistra sul tema delle concessioni demaniali in relazione alla recente sentenza del Consiglio di Stato e siamo a dir poco stupiti delle motivazioni e degli obiettivi che, a parere di questa forza politica, verrebbero raggiunti sulla base del contenuto della stessa sentenza».
A parlare è Gloria Faragli, direttore provinciale di Confesercenti.
«Cittadini che partecipano alle aste? O piuttosto grandi gruppi! Quelle turistico-ricreative sono imprese che hanno investito risorse proprie, soprattutto dopo l’estensione della durata delle concessioni fino al 2033 prevista da una legge dello Stato, facendo ripartire più di una filiera produttiva. Sono imprese che hanno qualificato il prodotto turistico delle destinazioni sulla costa e quindi anche a Follonica – prosegue Faragli –, garantendo servizi che vanno dal salvamento collettivo, alle attività sportive legate al mare, e, proprio a Follonica, il servizio biblioteca, nonché servizi tanto scontati e altrettanto necessari come i servizi igienici e le docce. Imprese che in Toscana, prima di altre, hanno adottato protocolli per una costa plastic free, che guardano alla salvaguardia dell’ambiente per esse indispensabile per essere competitive».
«Si è chiesta Follonica a Sinistra quanto incide questo settore sul Pil della stessa città – si domanda Confesercenti –? Si è chiesta se crea occupazione? Si è chiesta, questa rappresentanza politica, se Follonica senza l’apporto di questo settore conseguirebbe le bandiere blu piuttosto che quelle di Legambiente attribuite da soggetti terzi e finalizzate a valorizzare la destinazione turistica Follonica e quindi la Maremma? Che la politica non si sia fatta carico di dare risposte a questo settore e non solo, dopo la direttiva Bolkestein, è palese, ma la sottovalutazione espressa da Follonica a Sinistra è disarmante».