«Quest’anno sarebbe stato opportuno non autorizzare le sagre, come al solito si fanno due pesi e due misure».
A dichiararlo è Massimiliano Mei, presidente di Fiepet Confesercenti: «Anche perché, sebbene la campagna vaccinale stia avanzando, alcune attività non hanno ancora avuto l’autorizzazione a riaprire».
Mei avanza molti dubbi: «In un momento in cui per i ristoratori i controlli diventano più stringenti, ci chiediamo come si riuscirà a garantire lo stesso livello di sicurezza anche per le sagre. Se si dovesse sviluppare un nuovo focolaio questo penalizzerebbe tutti, rischiando il giallo per tutta la provincia».
«Io capisco che molte sagre sostengono società sportive, che comunque hanno le quote di iscrizione, ma chi sostiene i ristoratori? Anche noi siamo stati chiusi per molti mesi. Le discoteche lo sono tuttora, poi la gente va a ballare in spiaggia, senza controlli. E allora qualcuno può stare chiuso e qualcuno no? Noi non siamo contrari alle sagre, se fatte bene, per valorizzare prodotti di eccellenza, sono un arricchimento per tutto il territorio, anche da un punto di vista turistico, ma alcune non sono altro che ristoranti a cielo aperto, senza un’identità precisa, dove si fa musica e magari si balla pure», prosegue Mei.
«Mi stupisce che in una situazione come quella che stiamo vivendo, dove si sta attenti a tutto, dove si è così fiscali rispetto ai pubblici esercizi, poi si vada ad ammassarci in luoghi come questi – termina Mei -. In un momento così difficile, con il propagarsi della variante Delta e il rischio di zona gialla, anche dalle amministrazioni comunali (alcune, perché non tutti i Comuni le hanno autorizzate) mi sarei aspettato maggior prudenza».