«Il senso di responsabilità dimostrato in questi mesi dagli imprenditori è encomiabile, ma tutto ha un limite».
A dichiararlo è Giovanni Caso, presidente provinciale di Confesercenti, che commenta così il passaggio della Toscana in zona rossa da lunedì 29 marzo.
«Il lavoro deve avere la priorità, si può lavorare rispettando i protocolli – spiega Caso -. Il rispetto delle regole che ci sono state imposte è sacrosanto e gli imprenditori hanno dimostrato serietà e pazienza, ma l’economia è allo stremo: ora serve sostegno e un calendario di riaperture, che preveda anche controlli e sanzioni».
A contrariare Confesercenti è anche l’entrata in zona rossa «dopo affermazioni nelle quali veniva assicurato il mantenimento in arancione. Questo comporterà la perdita di centinaia di milioni sui fatturato di imprese già stremate. È un disastro, una beffa».
Tra l’altro i contagi continuano ad aumentare nonostante gran parte della regione fosse già in zona rossa «con le imprese del settore commerciale chiuse al 90%: un segnale che non è questo il comparto responsabile dell’aggravamento dei dati».
A questo si aggiunge la beffa dei vaccini, con la Toscana fanalino di coda in Italia: «E invece la chiave di volta sta proprio qui: il piano vaccinale deve subire un’accelerata e l’obiettivo deve essere l’immunizzazione del 70% della popolazione toscana entro giugno».
«Gli imprenditori sono arrivati al limite di sopportazione – conclude Caso – la gente chiede di essere rispettata: è assurdo, stiamo protestando per chiedere il diritto a lavorare».