“Non solo ristori, per sostenere davvero il nostro tessuto economico, mai come oggi in difficoltà, serve più credito, e per questo occorre intervenire per evitare che si riducano i finanziamenti alle piccole e medie imprese”.
Il monito arriva dalla Confcommercio Grosseto.
“E’ evidente che la più grande priorità sia adesso il contenimento dei contagi e in particolare delle temute varianti ed il proseguimento della campagna vaccinale – spiegano dall’associazione di categoria -, ma non bisogna assolutamente dimenticarsi delle imprese, che stanno affrontando un momento delicatissimo e che hanno bisogno della massima attenzione, per garantire loro un futuro, che significa anche preservare ricchezza ed occupazione nel nostro Paese. Come indicato dal nostro presidente nazionale Carlo Sangalli, bisogna trovare delle nuove soluzioni che vadano oltre al modello dei lockdown e delle chiusure delle attività, perchè i costi economici e sociali potrebbero diventare enormi ed irreversibili. Inoltre, è il momento di smettere di penalizzare solo alcune tipologie di attività, come ristoranti e bar, che hanno dimostrato di poter lavorare garantendo tutte le misure di sicurezza anti-contagio necessarie. Queste imprese stanno oggettivamente pagando un prezzo troppo alto”.
Per Confcommercio, la strada va tracciata nell’incentivare le vaccinazioni e la capacità di monitoraggio e contenimento dei contagi, anche attraverso una selettività territoriale.
Prossimo passaggio fondamentale, per il sistema associativo, sarà l’atteso decreto “Sostegni”, oltre alla stesura definitiva del Recovery Plan.
Nelle consultazioni svolte dal premier Mario Draghi, la Confcommercio nazionale, come chiarito dall’associazione provinciale di Grosseto, ha avanzato tutta una serie di richieste, a partire da indennizzi adeguati e tempestivi. Superato il sistema dei codici Ateco, per Confcommercio vanno tenute in debito conto le diverse dimensioni aziendali, le perdite di fatturato registrate su base annua ed i costi fissi sopportati.
“Abbiamo inoltre segnalato l’importanza di agire a livello europeo – concludono dall’associazione – per un sistema di regole bancarie che eviti un restringimento del credito e che consenta, in particolare, tempi di rimborso dei prestiti assistiti da garanzie pubbliche straordinarie, ben oltre l’attuale limite massimo di 6 anni”.