“Occorre rivedere la modalità di controllo per i lavoratori in malattia, perché non è tollerabile che siano gli unici a rispondere di eventuali disguidi“.
La denuncia arriva da Fabrizio Milani, segretario generale della Cisl di Grosseto: “Veniamo contattati, quasi ogni giorno, da lavoratori in difficoltà a seguito della visita medica domiciliare di controllo sulla loro malattia, effettuata dai medici inviati dall’Inps“.
Il lavoratore malato, infatti, deve rivolgersi al proprio medico curante per ottenere la certificazione che lo stesso medico, con un sistema telematico, deve trasmettere all’Istituto di previdenza. E deve rispettare le fasce orarie quotidiane di reperibilità per eventuali visite di controllo domiciliari che il datore di lavoro o l’Inps vorranno effettuare. “Le difficoltà che il lavoratore incontra sono molteplici – spiega Milani –, ma tutte hanno un punto comune: il fatto che per ogni eventuale mancanza o semplice disguido l’unico responsabile è il lavoratore che, quindi, subisce pesanti penalizzazioni economiche“.
Tra le difficoltà rappresentate alla Cisl ci sono i disguidi legati all’indirizzo di residenza del lavoratore “… che, molte volte, il medico preposto al controllo non riesce a trovare – spiega Milani -. Inoltre, il fatto che la certificazione all’Inps è trasmessa in via telematica dal medico di medicina generale, perché il lavoratore non ha la possibilità di verificare la correttezza dei dati inseriti” .
“E’ vero – continua Milani – che il lavoratore potrebbe, su richiesta, avere copia del certificato o verificarlo sul sito dell’Inps, ma nei fatti questo non avviene e quindi le eventuali omissioni o dati errati saranno evidenti quando ormai è troppo tardi“.
Una difficoltà che, rammenta Milani, è stata rilevata anche all’interno dell’Inps: “Sappiamo che alcuni comitati provinciali, tra cui quello di Grosseto, hanno preso posizione per evitare questa deprecabile situazione“.
Per questo la Cisl ritiene indispensabile che la normativa sia rivista con urgenza. “Per evitare – conclude Milani – che il lavoratore debba pagare per responsabilità non sue“.