“Come Confartigianato Imprese siamo molto preoccupati in merito alle notizie che circolano sulla futura legge di bilancio e, anche se attendiamo la stesura definitiva, quanto abbiamo letto ci lascia totalmente insoddisfatti. Una manovra non espansiva, ma ‘punitiva, per questo ci auguriamo vivamente che arrivino dei correttivi per evitare che a pagare siano ancora i lavoratori autonomi, i piccoli artigiani e le micro imprese che sono la vera ossatura dell’economia nazionale“.
E’ questo il primo commento del segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto Mauro Ciani, che giudica il provvedimento particolarmente rigido, a causa della disattivazione delle clausole di salvaguardia, e poco efficace per un Paese che ha invece urgente bisogno di crescere. L’impianto normativo così concepito, secondo Ciani, rischia di mettere definitivamente in ginocchio le tante micro e piccole imprese, soprattutto quelle della Maremma, che hanno maggiori difficoltà nel proseguire la propria attività lavorativa .
“Una manovra che prevede 23.1 miliardi per finanziare il mancato aumento dell’Iva; 3 miliardi per il taglio del cuneo fiscale; poco più di 2 miliardi fra spese obbligatorie tra queste misure per la famiglia, rilancio degli investimenti pubblici, proroghe per industria 4.0, bonus edilizia ed energia; che sul fronte delle entrate punta pesantemente alla lotta all’evasione imponendo nuove scartoffie e un aggravio burocratico agli imprenditori artigiani, lascia poco spazio alla crescita economica. La lotta all’evasione è una scelta che condividiamo, ma non quando si accanisce solo contro le partite Iva e le piccole e micro imprese – continua Ciani -. Si profilano in questo modo più burocrazia e maggiori costi a carico dei liberi professionisti, dei freelance e delle stesse imprese che, con l’obbligo delle fatture elettroniche, la telematizzazione degli scontri e le ricevute istantaneamente note al fisco, dovranno dedicare altro tempo e denaro per dimostrare di aver sostenuto le spese necessarie a compiere il proprio lavoro. Al contrario nulla di significativo è previsto per le multinazionali e le foreign holdings che godono di importanti previlegi“.
Confartigianato invita, dunque, con forza il Governo a riconsiderare alcuni punti inseriti nella manovra e ad adottare interventi di expansionary policy di cui il Paese ha immediato bisogno.
Secondo l’Ocse, infatti, l’economia italiana sta rallentando e il 2019 si chiuderà con una ‘crescita zero’. Nel dettaglio lo studio evidenzia che sul lato dell’offerta, nei primi otto mesi di quest’anno la produzione manifatturiera del Bel Paese è scesa dell’1,6% e il trend di riferimento per l’artigianato segna una flessione della produzione dell’1,4%; sul fronte della domanda interna, nel secondo trimestre 2019 salgono (+0,4%) gli investimenti mentre ristagna (0,0%) la spesa per consumi delle famiglie .
“Sono dati allarmanti – commenta Mauro Ciani –, ancora più critici se declinati alla provincia di Grosseto che ha sempre avuto difficoltà ad agganciarsi ai brevi momenti di ripresa registrati nel corso di questi anni di contrazione. Come associazione, di fronte a tante storture, non possiamo dare alcun un giudizio positivo a un provvedimento che, così com’è oggi concepito, non punta sugli investimenti ma, al contrario, si traduce nell’ennesimo colpo per i lavoratori autonomi che non guadagnano cifre da capogiro e lottano ogni giorno contro la burocrazia. Una legge di Bilancio che su 30 miliardi ne dedica 23 a evitare l’aumento automatico dell’Iva non porta sviluppo, ma solo nuove vittime perché si tradurrà in un fisco nemico di chi lavora onestamente e con difficoltà“.
“Entrando nel dettaglio – precisa Ciani –, tra i vari provvedimenti che ci preoccupano perché saranno motivo di chiusura di molte piccole imprese artigiane, evidenziamo l’abbattimento della compensazione dell’Iva sulle accise per i veicoli pesanti Euro 3 ed Euro 4 e il taglio di 40 milioni agli incentivi fiscali per gli autotrasportatori del comparto merci e persone. Poiché il 90% del trasporto del nostro Paese è su gomma, il danno economico sarà davvero pesante. Inoltre, continua a non essere affrontato il tema previsto nel Decreto Crescita che prevede lo sconto immediato in fattura per i lavori relativi a ecobonus e sismabonus che rappresenta invece un valido strumento per la riqualificazione energetica e la sostenibilità del patrimonio immobiliare e per il rilancio del settore costruzioni. Infine, con forza diciamo no alla responsabilità solidale del committente, la norma in base alla quale in tutti i casi in cui un committente affidi ad un’impresa l’esecuzione di un’opera od un servizio, il versamento delle ritenute fiscali per i lavoratori dipendenti impiegati nell’appalto, deve essere effettuato direttamente dal committente stesso. Sarebbe all’ennesimo aggravio burocratico e un pesante drenaggio di risorse ai danni delle imprese”.
“Come Confartigianato ci aspettiamo una manovra rigida, ma equa – conclude il segretario di Confartigianato Imprese Grosseto –, studiata per dare opportunità e sviluppo alle micro-piccole imprese, ai giovani e all’economia territoriale oggi in affanno, siamo invece contrari a provvedimenti di risanamento o di entrate per lo Stato che vadano a ricadere quasi esclusivamente sulle spalle dei tanti piccoli imprenditori e dei lavoratori autonomi che da sempre rappresentato il motore della nostra economia”.