“Una buona notizia, dopo anni di incertezza“.
Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto commenta così la mozione approvata dal Consiglio regionale della Toscana a tutela dei tecnici Fer, che operano su impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili. La mozione, infatti, mira a modificare la delibera regionale che fissa i termini per la formazione professionale di queste figure tecniche e sollecita ad attivarsi con il Governo per fa sì che queste figure siano riconosciute nell’albo degli artigiani. “Accogliendo le richieste che da tempo ha fatto la nostra associazione“, sottolinea Bramerini.
La qualifica Fer è una qualifica professionale per l’attività di installazione e manutenzione straordinaria di caldaie, caminetti e stufe a biomasse, di sistemi solari fotovoltaici e termici, di sistemi geotermici a bassa entalpia e di pompe di calore; è stata introdotta nel 2011 dal decreto sulle rinnovabili e nel 2013 è stata adottata dalla Conferenza delle Regioni che ha stabilito programmi formativi. In un primo momento gli obblighi per la formazione erano stati fissati al 31 dicembre 2016, sono poi slittati al 30 giugno dell’anno successivo, per arrivare a un’ulteriore proroga al 31 dicembre di quest’anno.
“In questo modo – spiega Bramerini – i tecnici che hanno adempiuto all’obbligo formativo sono stati penalizzati rispetto a chi, invece, ha continuato ad operare senza una certificazione. La certificazione, come di consueto, vale tre anni e chi si è debitamente formato dovrebbe a breve riavviare le procedure di accreditamento. Con la mozione approvata, invece, la validità del primo aggiornamento professionale verrebbe spostata al 31 dicembre 2022, in modo da mettere nelle stesse condizioni chi ha rispettato subito le disposizioni e che invece si è mosso più tardi per ottenere la certificazioni“.
Inoltre nella mozione, raccogliendo anche le istanze di Cna, si chiede che il tecnico Fer sia inserito all’interno dell’albo degli artigiani e che la formazione obbligatoria venga registrata nelle visure camerali: “In questo modo i cittadini potranno sapere chiaramente se affidano i lavori a un tecnico debitamente formato o meno. Un ringraziamento sentito al consigliere Leonardo Marras che si è impegnato per risolvere la questione”, conclude Bramerini.
Il commento di Leonardo Marras
Modificare la delibera regionale che detta gli indirizzi per la formazione professionale dei tecnici delle imprese che operano sugli impianti alimentati a fonti energetiche rinnovabili e attivarsi con il Governo affinché tali figure professionali siano riconosciute all’interno dell’albo degli artigiani. Questo, in sintesi, l’impegno chiesto alla Giunta regionale dalla mozione promossa dal capogruppo Pd Leonardo Marras e approvata ieri dall’aula del Consiglio regionale.
“L’obiettivo di questo atto – spiega Marras – è quello di porre l’attenzione su una criticità che in molti mi hanno segnalato, che credo debba esser risolta in tempi brevi per tutelare i professionisti degli impianti Fer“.
“La criticità – prosegue Marras – consiste nel fatto che i termini della formazione obbligatoria da una prima previsione al 31 dicembre 2016 sono passati a quella del 30 giugno 2017 per essere poi spostati fino al 31 dicembre 2019 provocando, di fatto, una sostanziale difformità tra coloro che adempiuto correttamente nei tempi previsti e coloro che si sono attivati solo successivamente o devono ancora concludere la formazione prevista”.
La Regione Toscana ha già valorizzato una prima volta gli operatori che hanno effettuato l’aggiornamento professionale tra il primo agosto 2016 e il 30 giugno 2017 allungando la validità dello stesso fino a dicembre 2020, quindi per un periodo che va oltre i tre anni previsti ordinariamente.
“La situazione attuale continua ad essere di disparità, per questo – spiega ancora Marras – è necessario che la Regione ne prenda atto e valuti una nuova scadenza di validità del primo aggiornamento professionale portandola al 31 dicembre 2022 così da mettere sullo stesso piano coloro che hanno rispettato fin da subito le disposizioni della norma e coloro che, invece, hanno beneficiato delle successive proroghe all’obbligo di formazione. Oltre a questo è importante anche raccogliere le istanze delle associazioni di categoria che chiedono che questa figura professionale venga riconosciuta all’interno dell’albo degli artigiani e la formazione obbligatoria venga registrata nelle visure camerali”.