“Sono oltre 60 i giovani grossetani che hanno visto il loro sogno, quello di un lavoro, svanire nel giro di un contratto e a fine estate potrebbero diventare un centinaio i ragazzi che si ritroveranno a casa senza un rinnovo da parte dell’Ipercoop Maremà di Grosseto“.
A denunciarlo è Giuseppe Dominici, segretario generale dell’Ugl di Grosseto.
“Anche questa azienda, che noi abbiamo soprannominato ‘la fabbrica dei disoccupati’, necessita della massima attenzione perché purtroppo questa è la realtà – spiega Dominici -. Ci riferiamo al nuovo centro commerciale Maremà, nello specifico, alla UniCoop Tirreno la quale, avvalendosi quasi esclusivamente di forza lavoro interinale, ad oggi, ha dato occupazione temporanea a circa 60 ragazze/ragazzi che, dopo contratti brevi/lunghi, non si sono visti più richiamare, rimanendo di fatto in mezzo ad una strada”.
“La cosa assurda – evidenzia Dominici – è che al loro posto, ogni volta, vengano chiamati a svolgere lo stesso lavoro altre forze lavoro che a loro volta entreranno nel circolo vizioso di questa catena di negozi che di fatto non fa altro che produrre precariato. Fino a che punto è giusto che duri questo modo assurdo di trattare le persone? Come possiamo sperare che l’economia riparta se di fatto si permette a certe aziende di bloccarla?“.
Dominici chiede il sostegno anche alle altre organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil affinché, “congiuntamente alla scrivente, si adoperino per fermare questo scempio, per il bene dei lavoratori e dell’economia della nostra città”.
“Abbiamo contattato via e-mail i dirigenti dell’Unicoop Tirreno con ben due documenti, di cui uno in posta Pec – continua Dominici –, nei quali si chiede un incontro urgente con i vertici Coop per esporre le problematiche cui sopra e non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Purtroppo c’è dell’altro, ci è stato segnalato che ai dipendenti che sono a lavoro viene negata l’acqua da bere in ogni sua forma, sia essa in bottiglia sia dai bottiglioni con distributore, cosi come l’impianto dell’aria condizionata viene tenuto acceso solamente durante l’apertura al pubblico del negozio e viene spento nelle altre numerose ore dove i dipendenti lavorano per la preparazione dei banchi/scaffali, facendoli di fatto operare in temperature proibitive e soprattutto con scarsità di ossigeno, visto il fatto che il negozio è privo di finestre. Situazione a nostro avviso allucinante, da non credere, andando contro il Decreto legislativo del 09 aprile 2008 n°81 allegato 4 ‘servizi igienici assistenziali’ punto 1.13.1 ‘Acqua’”.
“Molto probabilmente dietro il ‘totale silenzio’ della Coop alle nostre richieste d’incontro c’è la loro preoccupazione per la nostra presenza che possa di fatto portare alla luce questi ed altri fatti. Noi non ci arrendiamo – continua Dominici –, esporremo tutte le problematiche agli organi legislativamente competenti per far sì di portare a tutti i lavoratori Coop fissi ed interinali una dignità lavorativa. Per tutto quanto sopra descritto si richiama l’attenzione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, degli amministratori locali, nello specifico il presidente della Provincia di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, affinché vigilino attentamente e verifichino ciò che abbiamo segnalato, operandosi a loro volta per le proprie competenze“.