L’aumento del potere di acquisto dei salari, da politiche per il coinvolgimento dei giovani, che partano dalle relazioni con le scuole, passando per lo snellimento dei servizi che devono rispondere alle esigenze quotidiane delle persone, fino al miglioramento delle sedi sui territori che devono essere aperte, accoglienti e attrezzate e rappresentare un vero punto di riferimento per le persone. Sono queste le principali linee guida emerse dall’assemblea generale della Cisl di Grosseto, che si è svolta lo scorso martedì a Follonica, e che ha visto la partecipazione, oltre che dei vertici delle federazioni locali del sindacato, anche di Riccardo Cerza, segretario generale della Cisl Toscana e Giorgio Graziani, segretario organizzativo della Cisl nazionale.
Un momento di confronto per analizzare il lavoro svolto e stabilire insieme i temi futuri, anche in vista della conferenza organizzativa nazionale del prossimo luglio.
“Un’importante occasione – commenta Fabrizio Milani, segretario generale della Cisl di Grosseto – per valutare insieme la nostra attività e stabilire come affrontare i prossimi anni, che vedranno il sindacato come sempre, al fianco dei lavoratori e dei cittadini più in generale”. Un’assemblea non obbligatoria, ma che la Cisl di Grosseto ha voluto organizzare anche in seguito alla scissione da Siena, avvenuta un anno e mezzo fa.
Durante l’incontro è emerso più volte come debbano essere le persone al centro dell’attività sindacale. “I nostri non sono dei semplici iscritti – aggiunge Milani – ma dei soci, persone cioè che danno il loro contributo e fanno parte di una realtà forte, consolidata, che si spende per ogni singolo, perché il benessere collettivo può derivare solo da quello di ogni persona che vive nella società ed è fondamentale trovare un equilibrio”. Sono oltre 16mila gli associati alla Cisl in provincia di Grosseto e 4 milioni e mezzo gli iscritti in tutta Italia. Numeri a cui si aggiungono le molte persone che ogni anno usufruiscono ogni anno dei servizi.
“Dobbiamo lavorare – prosegue Milani – perché provvedimenti come il salario minimo, la quota cento e il reddito di cittadinanza non sono vere risposte ai problemi sociali, ma sembrano più proposte elettorali. Servono invece soluzioni concrete”.
“Negli anni della crisi la provincia di Grosseto ha perso migliaia di posti di lavoro – spiega Milani – il nostro compito e creare nuove opportunità, per dare futuro a questo territorio e ai giovani che lo vivono e alle imprese che ancora decidono di investire. Per questo la Cisl è impegnata, con la Camera di Commercio, che ha il ruolo di cabina di regia, al fianco degli altri sindacati e delle associazioni di categoria per sviluppare il progetto ‘Sì, Grosseto va avanti’, che ridia il giusto peso e valore al territorio maremmano in termini di sviluppo dell’economia, delle politiche del lavoro e dell’occupabilità, e in termini di collegamenti infrastrutturali, materiali e immateriali, fondamentali per stare sul mercato”.