Table of Contents
Nel 2018 il numero di richieste di credito da parte degli italiani è aumentato sensibilmente rispetto all’anno precedente: nello specifico, i dati dello studio del Crif hanno riportato un +5% per i prestiti personali e finalizzati. La situazione appare invece un po’ meno positiva per i mutui, che hanno invece registrato un lieve calo (-0,6%). La Toscana in questo contesto sta riportando risultati positivi, vediamo nel dettaglio quali sono e in che modo è possibile fare la scelta migliore in caso di necessità di credito.
La situazione dei prestiti in Toscana nel dettaglio
In controtendenza rispetto al dato nazionale dei mutui, in particolare, la Toscana presenta un quadro piuttosto soddisfacente: le richieste di nuovi mutui e surroghe effettuate dai cittadini toscani hanno infatti toccato quota +4,1%. Gli aumenti più evidenti sono stati riportati da Siena, Arezzo, Pistoia e Grosseto, che ha fatto registrare un incremento del +7,6%. Altri risultati positivi riguardano le nuove richieste di prestiti personali: a fronte di un aumento regionale del +8,3% rispetto al 2017, infatti, lo scorso anno è stato un ottimo periodo per le province di Grosseto e Arezzo, che hanno riportato rispettivamente +14,7% e +17% di crescita.
Anche l’importo richiesto risulta essere in crescita e le rate mensili sostenute dagli abitanti della Toscana risultano essere le più alte in assoluto a livello nazionale, con una rata media di 380 euro. A questo proposito si è espressa Beatrice Rubini, direttore della linea MisterCredit del Crif, precisando che le regioni che presentano una rata media più alta sono quelle nelle quali il reddito disponibile è più elevato. I clienti assumono così degli impegni più gravosi pur non andando a intaccare il loro grado di sostenibilità.
Cosa valutare prima di richiederli?
Prima di tutto è bene chiedersi se conviene chiedere un prestito o aprire un mutuo. Il primo è infatti più indicato nel caso di importi meno consistenti, mentre per spese maggiori (ad esempio necessarie per interventi estesi di ristrutturazione) è consigliabile ricorrere a un mutuo.
Al contrario di quanto accade per il prestito, che presenta una rata sempre uguale nel tempo, nel caso del mutuo è necessario dedicare tempo e attenzione alla scelta della tipologia di tasso, per avere una rata sostenibile per tutta la durata del contratto. In Italia sono i mutui a tasso fisso ad avere la meglio, essendo scelti dall’81% della popolazione. In alternativa a quello fisso troviamo il tasso variabile, che oscilla in base all’andamento del tasso Euribor e implica quindi una rata mensile che cambia nel tempo. Anche il tasso agevolato può essere una buona scelta: se si è dipendenti pubblici si possono prendere in considerazione anche tipologie di credito pensate appositamente per questa categoria, facendo il calcolo del prestito Inpdap su Facile.it, per esempio.
Infine è necessario fare un calcolo attento della rata che è possibile sostenere ogni mese, considerando sempre i limiti della sostenibilità valutati in base al proprio stipendio, pari al 35-40% circa.