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Cartello finanziamenti auto, scatta la class action

di Redazione
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Confconsumatori, anche a Grosseto, è pronta a tutelare i consumatori danneggiati dal “cartello” segreto tra società automobilistiche e società finanziarie ad esse collegate, sanzionate dall’Antitrust, con un’azione collettiva unica a livello nazionale.

Il cartello punito dall’Antitrust

Con il provvedimento del 9 gennaio, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato le principali case automobilistiche e le loro finanziarie (cosiddette captive banks) per aver posto in essere, per il periodo compreso tra il 2003 e il 2017, un “cartello” segreto finalizzato a restringere il gioco della concorrenza all’interno del mercato interno. I soggetti coinvolti sono sia le società automobilistiche Bmw, Daimler, Fca Italy (Fiat), Ford Motor Company, General Motors Company, Renault, Toyota Motor Corporation, Volkswagen, e sia le società finanziarie ad esse collegate, che erogavano i prestiti in favore degli acquirenti delle auto Banca Psa Italia, Banque Psa Finance, Santander Consumer Bank, Bmw Bank, Mercedes Benz Financial Services Italia, Fca Bank, Ca Consumer Finance, Fce Bank, General Motor Financial Italia, Rci Banque, Toyota Financial Services, Volkswagen Bank.
In sostanza, l’Antitrust ha accertato che le società finanziarie dei principali gruppi industriali automobilistici attivi in Italia, per un lungo periodo e attraverso un intenso scambio di informazioni in merito ai tassi, costi e prezzi applicati, hanno realizzato un’intesa restrittiva della concorrenza.

Gli effetti sui consumatori

Secondo l’esperto di Confconsumatori, l’avvocato Antonio Pinto, «la condotta illegittima posta in essere dalle imprese coinvolte ha leso gravemente sia il corretto funzionamento del mercato, sia il diritto del consumatore finale a una scelta contrattuale libera e consapevole, in un regime di libera concorrenza». È infatti evidente che il cartello, così come accertato dall’Antitrust, disincentiva ogni diversa politica commerciale e si traduce, comunque, in un’applicazione di prezzi naturalmente più elevati di quelli che sarebbero stati praticati in assenza dell’intesa illecita. Tutto a svantaggio del consumatore finale che, così, si ritrova a dover pagare costi e oneri finanziari di gran lunga superiori a quelli che sarebbero stati praticati in un regime di effettiva concorrenza.

Come chiedere il risarcimento del danno

Nell’ipotesi di cartello accertato dall’Antitrust la nuova normativa introdotta con il decreto legislativo numero 3 del 2017 garantisce una maggiore tutela per le vittime degli illeciti anticoncorrenziali. Viene riconosciuto, a ciascun soggetto leso, il diritto di agire, anche in via collettiva attraverso la class action, per ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti. Pertanto, chiunque abbia acquistato un autoveicolo nuovo o usato mediante un finanziamento stipulato con una delle finanziarie sanzionate nel periodo compreso tra l’anno 2003 e il 2017, può richiedere il risarcimento del danno subito, che secondo l’articolo 1 del D. Lgs. 3/2017 è pari al sovrapprezzo sugli oneri e costi finanziari versati da ciascuno a causa del cartello, oltre agli interessi sulla somma. Gli interessati grossetani possono rivolgersi alla sede di via della Prefettura 3 (telefono 0564 417849) oppure procedere a distanza inviando un’email all’indirizzo nazionale risparmio@confconsumatori.it.

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