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Confartigianato Grosseto compie 70 anni: grande festa al Teatro degli Industri

di Redazione
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Confartigianato Imprese Grosseto ha aperto l’annata di celebrazioni del settantesimo anniversario della fondazione con una serata di festa al Teatro degli Industri.

Una serata-evento che ha visto la partecipazione dei vertici nazionali dell’associazione – il presidente Giorgio Merletti, il responsabile dell’Ufficio studi Enrico Quintavalle e il presidente regionale Giovan Battista Donati – in platea assieme alle autorità civili e religiose e alla grande famiglia di Confartigianato.

La serata si è aperta con uno splendido monologo dell’attore Giacomo Moscato, dedicato alla storia dell’artigianato in Maremma. Poi sono saliti sul palco, per i saluti, il presidente di Confartigianato Imprese Grosseto, Giovanni Lamioni, il vescovo Rodolfo Cetoloni e il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna.

«La miglior risposta del mondo dell’artigianato – ha detto Lamioniè vedere tanta gente qui stasera. L’artigiano non chiude mai bottega, non lavora solo per la remunerazione: nel lavoro dell’artigiano ci sono etica e morale, creazione e fantasia, impegno e famiglia, coniugare profitto a solidarietà. Un ringraziamento particolare al gruppo dirigente e ai dipendenti. Un gruppo fantastico».

Dopo un momento musicale affidato a Fabio Cicaloni, Enrico Quintavalle dell’Ufficio studi di Confartigianato ha illustrato un focus dell’economia maremmana negli ultimi 70 anni, con un occhio rivolto al futuro. E i dati – partendo da una base che vede nel Grossetano 5.749 imprese artigiane, il 19,8% del totale, con 10.785 addetti che rappresentano il 23,2% dei lavoratori della provincia – hanno confermato come la crisi dell’edilizia abbia messo a dura prova l’economia maremmana, che però ha una carta vincente da giocare: l’agroalimentare.

La specializzazione del comparto artigiano in Maremma è rappresentata in gran parte proprio dal settore alimentare con 411 imprese e 31 prodotti Doc e Igp toscani, che attestano la provincia al quarto posto nella classifica italiana delle eccellenze alimentari. Sempre la Maremma vanta ben 461 prodotti tradizionali toscani. E l’export ha raggiunto 156 milioni annui di fatturato. Una valida ragione per puntare davvero sull’unicità della Maremma sui mercati nazionali e (soprattutto) internazionali.

Giovanni Lamioni e Giorgio Merletti hanno commentato il report, intervistati dai capiservizio delle redazioni locali de La Nazione, Luca Mantiglioni, e Il Tirreno, Emilio Guariglia.

«Se questo Paese viaggia più lentamente rispetto ad altri è anche perché si guarda poco alle realtà locali – ha detto Giorgio Merletti –. Non c’è attenzione alle piccole imprese: mai nessuno ha applicato lo Small business act, una legge dello Stato. Il piccolo viene dimenticato, eppure siamo la spina dorsale del Paese. Se abbiamo avuto buoni risultati, gran parte del merito è delle nostre piccole imprese. Il valore artigiano è un valore reale: il futuro non sarà nella dimensione d’impresa, ma nella qualità del prodotto. E non esiste Confartigianato a Roma senza le Confartigianato sul territorio. Il vero valore siete voi».

Una sfida che la Maremma è pronta a raccogliere: «Questo territorio non ha storicamente una vera vocazione – ha rilanciato Giovanni Lamionise non quella di dover puntare sulla propria unicità: è un territorio non dico migliore di altri, ma sicuramente unico in Toscana e non solo. E se c’è un valore che può distinguere la Maremma, anche sui mercati internazionali, è l’eccellenza agroalimentare e ambientale. Un’eccellenza che deve diventare, ancor più di quanto lo sia oggi, un brand conosciuto in tutto il mondo».

Sul palco anche alcune aziende-simbolo tra gli associati di Confartigianato Imprese Grosseto, fra tradizione e futuro: premiate le aziende di Miraldo Rossi, Fernando Rabazzi e Giada Ghini. Priscilla Occhipinti ha consegnato al presidente Merletti una maxi-bottiglia di grappa Nannoni, mentre l’illustratrice Dominga Tammone gli ha donato un ritratto. E in chiusura della serata – condotta sul palco da Paola Villani dell’ufficio stampa PuntoCom, che ha anche realizzato il logo ufficiale per i 70 anni di Confartigianato Imprese Grosseto – il segretario generale Mauro Ciani ha annunciato il programma delle celebrazioni:

«L’evento di questa sera – ha detto Ciani dà il via a un anno molto importante per la nostra associazione. In realtà siamo partiti già dal 2017, coinvolgendo gli istituti superiori della provincia di Grosseto e invitando gli studenti a realizzare progetti di ricerca sui settori dell’artigianato dal 1948 ai giorni nostri. Inoltre, stiamo raccogliendo le testimonianze di molte imprese associate, che finiranno in un libro e in un video, che verranno presentati a dicembre». E la festa continua.

Le aziende premiate

Miraldo Rossi: la sua falegnameria è aperta a Grosseto dal 1957. Miraldo, dopo aver imparato il mestiere in altre imprese del territorio, decise di mettersi in proprio e da lì è iniziata una grande storia. La sua azienda è oggi differenziata in due settori: la produzione artigianale e la vendita di arredamento di tendenza. Ad aiutarlo ci sono i suoi due figli, Paolo e Luca, e la figlia di Paolo, Lara. Il primo lavora con lui in falegnameria, il secondogenito invece si occupa della parte commerciale. Miraldo ha 83 anni ma non vuole mollare: la sua impresa è tutto per lui, e ancora oggi è imbattibile nella sistemazione delle macchine da lavoro.

Officina Rabazzi del Granaione: l’officina Rabazzi nasce nel 1963 grazie alla grande volontà imprenditoriale di Fernando, che ancora oggi lavora nell’azienda del Granaione. Assieme a Massimo e Andrea, i suoi due figli, e da poco anche alla nipote Giulia, ha costruito un’impresa che ha saputo modificare i suoi servizi in base alle necessità del territorio. L’Officina oggi è un punto di riferimento per tantissime aziende agricole della Toscana, tra cui Colle Massari. Nel 2016 è entrata in azienda anche la nipote di Fernando, Giulia, che oggi ha 21 anni ed è una delle poche donne in Italia capaci di aggiustare un trattore. Giulia porterà avanti l’impresa, non dimenticando quello che suo nonno, suo padre e suo zio le hanno insegnato e le continuano a insegnare.

Giada Ghini ha aperto l’atelier Yves Couture nel 2016 a Castiglione della Pescaia. Uscita dall’Accademia reale della moda e del costume di Roma, si è poi specializzata in Alta moda e nel 2013 si è diplomata all’Accademia internazionale d’alta moda e d’arte del costume koefia. Da lì è partita l’avventura nel mondo del lavoro. Il 16 aprile 2016 ha inaugurato il suo atelier Yves Couture by Giada Ghini a Castiglione della Pescaia. Confezionando abiti da sposa e non solo: le sue creazioni si distinguono per esclusività, raffinatezza e eleganza: capi fatti a mano, unici, studiati e realizzati in esclusiva, su misura, pensati e creati considerando le esigenze di ogni committente. Materiali raffinati, esclusivamente italiani, arricchiti con lavorazioni artigianali.

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