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Edilizia, crisi senza fine: imprese artigiane in picchiata

di Redazione
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E’ una crisi senza fine quella del comparto edile.

Crisi che in Maremma coinvolge in pieno l’artigianato, visto che le imprese artigiane della provincia di Grosseto pesano per oltre la metà sul totale delle attività che operano nel comparto delle costruzioni. E che il momento sia particolarmente difficile è confermato dai numeri che – sempre in provincia di Grosseto – vedono in calo il numero assoluto delle imprese, facendo sprofondare la Maremma nel ranking nazionale.

E’ quanto emerge dai dati contenuti in un report elaborato dall’Ufficio studi di Confartigianato su dati Infocamere-Unioncamere, aggiornato a luglio. Ecco i numeri che mettono in evidenza le imprese nell’edilizia e l’incidenza e la dinamica dell’artigianato nelle province. Nel Grossetano si registrano 2.622 imprese che operano nel comparto edile, 1.560 delle quali sono imprese artigiane: una quota pari al 59,5%. Il saldo annuale, però, è negativo: -62 (-3,8%). Una performance complessiva, evidentemente negativa, che piazza la Maremma all’82° posto tra le province a livello nazionale. Crisi senza fine, dunque? Ovviamente no. E la strada per risalire è tracciata.

«Ora più che mai – dice Mauro Ciani, segretario generale di Confartigianato Imprese Grossetoil settore delle costruzioni in Italia è caratterizzato dall’avvio di profonde trasformazioni, e per il rilancio del comparto la parola chiave è riqualificazione. Rigenerazione energetica e statica del patrimonio esistente, per migliorare qualità e prestazioni degli edifici e per scongiurare i rischi crescenti per le persone e il territorio legati ai cambiamenti climatici».

Perché il mercato delle costruzioni è un motore sempre acceso, ma attualmente viaggia al minimo. «I dati – spiega Ciani – confermano che le misure sulle detrazioni per le riqualificazioni possono generare un circolo virtuoso che alimenti un’innovazione capace di ripercuotersi su economia, occupazione e ambiente. Ma la consapevolezza dei vantaggi degli interventi di efficientamento energetico è ancora insufficiente. Occorre promuovere maggiormente la realizzazione di interventi profondi con un miglior rapporto costo-efficacia».

E’ l’era dell’edilizia 4.0, che deve fare il paio con l’efficienza energetica. «E’ un binomio inscindibile per aumentare la competitività delle imprese e affrontare nel migliore dei modi le sfide del futuro sul mercato globale. La sfida per rilanciare il comparto è enorme e allo stesso tempo molto stimolante e può essere affrontata e vinta solo agendo insieme e condividendo pratiche ed esperienze. Ai problemi di sempre si contrappone il coraggio degli artigiani dell’edilizia che, nonostante, tutto s’impegnano a resistere e a reagire».

Confartigianato lancia un appello: «Alla nostra voglia di fare impresa – conclude Mauro Ciani – si deve però accompagnare il giusto supporto di politiche attivate dalle stazioni appaltanti locali, con azioni mirate a proteggere un patrimonio umano ed economico rappresentato dalle imprese edili che operano e vivono sul nostro territorio. Un territorio che negli ultimi anni è stato fiaccato dalla concorrenza di imprese non locali che non sempre si sono dimostrate in linea con quelle che sono le norme in materia di sicurezza e di applicazione dei contratti collettivi di lavoro».

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