Le Camere di commercio, punta avanzata della pubblica amministrazione digitale, non potevano mancare all’appuntamento con l’Internet Day.
Il 30 aprile del 1986 l’Italia per la prima volta si è connessa ad Internet: il segnale, partito dal Centro universitario per il calcolo elettronico (Cnuce) di Pisa, è arrivato alla stazione di Roaring Creek, in Pennsylvania. Quella prima connessione era la fine del progetto di un gruppo di pionieri, ed è stato l’inizio di una storia nuova.
Un anniversario festeggiato in tutta Italia anche dalle Camere di commercio, con il supporto di Unioncamere e InfoCamere, dove in gran parte delle strutture camerali tra il 29 e il 30 aprile si svolgeranno una serie di iniziative dedicate agli studenti delle scuole superiori.
“Un anniversario significativo, a cui la Camera di commercio è particolarmente sensibile – spiega il presidente della Camera di commercio di Grosseto Riccardo Breda – il sistema camerale ha precorso Internet diventando rete con dieci anni di anticipo, grazie all’avvio del progetto del Registro imprese già nel 1976. E’ un momento importante perché permette di rinnovare la sfida del sistema camerale verso il futuro, dove grazie anche alle importanti competenze acquisite, le Camere di commercio avranno un ruolo da protagoniste. Per le Camere di commercio, il futuro si è sempre in nuovi servizi, più semplici, più economici, più veloci per rispondere ai compiti che ci sono affidati dalla legge: aiutare le imprese a nascere, crescere e diventare competitive. Garantendo a tutti di poter accedere ad informazioni ufficiali, aggiornate e affidabili. Si tratta di temi cardine per lo sviluppo di tutto il sistema imprenditoriale, ed ai quali dedicheremo anche la prossima Giornata dell’Economia“
L’avventura informatica del sistema camerale italiano è partita infatti esattamente dieci anni prima dell’avvento del web. Una sfida visionaria con cui le Camere – prime tra le pubbliche amministrazioni – decidevano di mettere in rete i dati sulle imprese fino ad allora isolati negli archivi cartacei di ciascun ente.
Mettendo in rete gli archivi, diventava possibile a tutti accedere in tempo reale alle informazioni su qualunque impresa, da qualunque parte d’Italia. Da quella scommessa ha preso il via un percorso di innovazione lungo il quale le Camere di commercio hanno imboccato l’autostrada di internet e poi ancora tante altre svolte tecnologiche avveniristiche: la firma digitale, la posta elettronica certificata, il protocollo informatico e la conservazione digitale dei documenti.
Al centro di tutto questo c’è una delle più grandi e innovative banche dati di cui oggi dispone il paese: il Registro delle imprese.