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L’Ateneo senese e Confindustria Toscana Sud firmano una convenzione quadro

di Redazione
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Puntare al miglioramento delle relazioni tra mondo accademico e imprese, sperimentando nuove forme di collaborazione al fine di co-progettare percorsi di innovazione da implementare in ambito aziendale e creare opportunità occupazionali. Sono questi gli obiettivi dell’accordo quadro sottoscritto tra Università di Siena e Confindustria Toscana Sud, che mira a incrementare ulteriormente e rendere più stabili ed organizzate nel prossimo futuro le collaborazioni e gli scambi fra Ateneo ed Imprese del territorio, attraverso la messa a punto di specifiche iniziative, nell’ambito del progetto Santa Chiara Lab.

Il nuovo laboratorio di innovazione – di imminente apertura – sarà infatti la struttura dell’Università di Siena nella quale sapere, teoria e ricerca si metteranno alla prova pratica, trasformandosi in progetti ed idee di impresa, grazie alla contaminazione con il mondo dell’imprenditoria e della realtà della produzione ad alta tecnologia. Tutto ciò per offrire agli studenti e ai laureati maggiore occupabilità, attraverso capacità operative adeguate ai bisogni dell’impresa.

Soddisfazione per il nuovo accordo è stata espressa dal rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni, e dal presidente di Confindustria Toscana Sud, Andrea Fabianelli, che hanno firmato il documento. Nell’ambito della collaborazione rientreranno progetti di interesse comune da sviluppare, attività di ricerca, attività di promozione e recruiting, stage e tirocini presso le imprese, attivazione di borse di studio, partecipazione congiunta a bandi pubblici regionali, nazionali ed europei, in un’ottica di valorizzazione delle peculiarità di ognuno, all’interno di un efficace modello di integrazione fra pubblico e sistema produttivo.

Previste dall’accordo anche specifiche iniziative di formazione, dove manager e imprenditori porteranno nelle aule universitarie le proprie esperienze rilevanti, come casi di studio fondamentali nell’insegnamento dell’innovazione multidisciplinare, secondo le migliori pratiche didattiche.

2 commenti

attilio regolo 14 Novembre 2015 | 06:06 - 06:06

Ecco un’iniziativa che se ben supportata puo’ ridare slancio al sofferente mondo didattico professionale imprenditoriale maremmano. Penso ad esempio alle problematiche assai dibattute sulla geotermia, una grande potenziale risorsa strategica del nostro territorio che viene oggi stoltamente offuscata da un ambientalismo d’assalto pregiudiziale e di parte che rischia di bloccarne sul nascere qualsiasi possibilita’ di sviluppo a beneficio della crescita economica grossetana.

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attilio regolo 14 Novembre 2015 | 10:45 - 10:45

Penso anche alla possibilita’ di inserire nel piano di rilancio del Polo Universitario di Siena a Grosseto delle sperimentazioni didattiche nuove legate ai nuovi indirizzi professionali e imprenditoriali connessi al nostro territorio quale ad esempio un Biennio propedeutico in Energetica Rinnovabile . Un’utopia? Penso proprio di no, anzi un’occasione per ridare smalto e dinamicita” ad un progetto universitario periferico come quello del Polo Universitario Maremmano che vive oggi un momento di stasi e rischio di regressione rispetto alle speranzose prospettive con cui era nato oltre un decennio fa.

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