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Legacoop, la denuncia: “Sull’Amiata mancano le infrastrutture per poter lavorare”

di Redazione
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Strade dissestate e cedimenti, interruzioni e frane. Il quadro delle infrastrutture nelle province meridionali della Toscana è molto critico e questo sta mettendo a rischio le attività economiche sul territorio.

La segnalazione arriva da Legacoop – Area vasta Sud.

La presenza della cooperazione di Legacoop nell’Amiatino produce circa 60 milioni di fatturato e dà lavoro a 650 addetti. Numeri importanti che, per crescere e continuare a produrre ricchezza, hanno necessità di certezze e di sostegno da parte delle Istituzioni. Proprio a partire da una rete infrastrutturale efficiente che attragga nuovi investimenti e renda possibile l’aggancio della ripresa anche in zone interne e disagiate.

Tanti i punti su cui ormai da tempo si richiede un intervento. L’episodio più recente riguarda la chiusura della galleria di Casal Di Pari, ma da tempo le cooperative del territorio amiatino evidenziano altre strade in pessime condizioni, dal ponte crollato sulla Strada Regionale 2 Cassia alla frana lungo la Strada Provinciale del Monte Amiata nel comune di Piancastagnaio, dal Ponte delle Nove Luci sul fiume Orcia, sulla Strada Provinciale 18, alle frane lungo la Strada Provinciale del Monte Amiata nel tratto di congiunzione tra Abbadia San Salvatore e Montieri e nel tratto tra Montieri e Campiglia d’Orcia, fino al cedimento della Strada Provinciale del Monte Amiata, in località Esasseta nel Comune di Abbadia San Salvatore, alla SP37 completamente dissestata e al mancato adeguamento e messa in sicurezza della strada che da Paganico arriva all’Amiata, denominata la strada del Cipressino – si legge in un comunicato di Legacoop. I disagi che scaturiscono sono numerosi e stanno mettendo in crisi le cooperative sociali e di consumatori, che, negli ultimi anni, nonostante le difficoltà economiche e sociali, si sono impegnate a sviluppare servizi innovativi e progetti di presenza vicinale, anche in zone in grave calo demografico. Legacoop Toscana – Area Vasta Sud critica inoltre la gestione delle ultime vicende legate a Flora Amiata, il perdurare di mancate scelte tese a valorizzare le potenzialità legate da una parta alle nuove fonti energetiche e dall’altra al rilancio turistico, che pur senza nessun contributo esterno, è stato portato avanti e con buoni risultati dagli enti sul territorio“.

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