A seguito delle modifiche apportate alla legge regionale 8/2016 e al relativo Regolamento di attuazione, tutte le imprese – Alberghi, B&B, case vacanza, agriturismi ecc. – che gestiscono di piscine private destinate ad uso collettivo realizzate prima del 2010 dovranno inviare entro e non oltre il prossimo 30 settembre, una richiesta di deroga definitiva – per le eventuali carenze strutturali, impiantistiche e, quindi, per la mancata rispondenza ai requisiti richiesti dalla legge regionale – al SUAP del Comune d competenza.
Tale deroga, se non richiesta, potrebbe addirittura inibire l’utilizzo dell’impianto: la piscina infatti, non risultando conforme al dettato della legge, non potrebbe più essere utilizzata.
La Regione, tramite il coordinamento dei SUAP, ha predisposto un modello e lo ha inviato ai Comuni. Il suddetto modello però, a fronte delle contestazioni di CNA e di altre Associazioni (non rispondeva ai requisiti di legge) è stato ritirato e sostituito con un uno nuovo. Quest’ultimo, a sua volta, non ha trovato il consenso delle Associazioni che hanno chiesto ulteriori modifiche e semplificazioni. E’ stato anche richiesto, vista la ristrettezza dei tempi, di poter inviare il modello con qualsiasi modalità utile compresa la PEC (richiesta accolta).
Il nuovo modello dovrebbe essere disponibili nei prossimi due, tre giorni (quindi a termini scaduti).
Sempre nei prossimi giorni, dovrebbe uscire la delibera con cui, la Giunta regionale, determinerà il numero massimo dei bagnanti consentiti a fronte delle deroghe richieste.
Entro il 30 settembre, infine, le attività in essere fin dal 2010, dovranno trasmettere al SUAP del Comune di residenza una comunicazione con l’indicazione nominativa del Responsabile della piscina (può essere anche il titolare o un socio). Quest’ultimo dovrà seguire un corso di formazione con un monte ore ridotto (20 invece di 40).
“Ancora una volta il legislatore, come gli scolari negligenti, ‘fa i compiti’ sullo scalino della scuola un minuto prima di entrare in classe – afferma Renzo Alessandri, direttore Cna Grosseto – . Il risultato, però, è sempre la stesso: le imprese inadempienti vengono sanzionate (il più delle volte anche pesantemente); le stesse imprese, rischiano di pagare per inadempienze di cui sono vittima e di cui, però, sono chiamate a farsi carico”.
Per ulteriori informazioni, gli interessati possono contattare l’ufficio Ambiente & Gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio Ambiente e Sicurezza dell’Associazione.