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Ddl appalti, Lamioni: “Svolta buona per valorizzare micro e piccole imprese”

di Redazione
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Una speranza per le micro e piccole imprese arriva dal disegno di legge delega di riforma del Codice degli appalti, approvato dal Senato.

Perché il Ddl (che ora passa all’esame della Camera) va nella direzione sollecitata da Confartigianato per contribuire a risolvere il grave problema dei ritardi di pagamento, semplificare le norme in materia e garantire trasparenza nella filiera degli appalti.

«In particolare, tra le condizioni previste dal Ddl per migliorare l’accesso delle micro e piccole imprese agli appalti – dichiara il presidente di Confartigianato Imprese Grosseto, Giovanni Lamionic’è da segnalare i criteri premiali per valorizzare, negli appalti sotto-soglia, la modalità a chilometro zero. Puntando così sulle aziende di prossimità rispetto al luogo di esecuzione dei lavori e che si impegnano a utilizzare manodopera locale. Altrettanto positivo è prevedere misure premiali per i concessionari che coinvolgano le Pmi negli appalti, così come dimensionare in lotti per garantire l’effettiva possibilità di partecipazione alle micro e piccole imprese».

Sul fronte dei pagamenti, Confartigianato apprezza le misure che obbligano l’appaltante al pagamento diretto dei subappaltatori in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore o su richiesta del subappaltatore. Positivi anche il ricorso generalizzato al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, l’esclusione del ricorso al solo criterio del massimo ribasso per le gare ad alta intensità di manodopera e la riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese, in un’ottica di semplificazione.

«Ci auguriamo – è l’auspicio di Lamioniche l’iter del provvedimento prosegua velocemente e possa scongiurare ipotesi di sistemi di garanzia per l’esecuzione dei lavori che, di fatto, bloccano il mercato degli appalti, così come l’obbligo dei concorrenti di indicare i subappaltatori in sede di gara. Allo stesso tempo ci auguriamo che possano essere rafforzate le misure per valorizzare le micro e piccole imprese nella partecipazione agli appalti».

Perché le attuali modalità di assegnazione degli appalti, tra ribassi d’asta e procedure, penalizzano le imprese.

«La situazione per le imprese edili-impiantistiche del territorio, settore che per anni ha fatto girare l’economia maremmana, è disastrosa – spiega ancora Giovanni Lamioni tra cessazioni di attività, licenziamenti e perdite di posti di lavoro. Da tempo portiamo avanti una battaglia per difendere il settore edilizio-impiantistico: anche gli amministratori locali dovrebbero stare dalla nostra parte, ma purtroppo questo non sempre avviene. I ribassi d’asta, infatti, continuano ad essere preferiti dalle amministrazioni locali perché creano un risparmio per l’ente. E si traducono in una situazione disastrosa per l’economia locale. Addirittura, quando ci sono tanti candidati, per selezionarne una parte si procede per sorteggio».

Neppure i moderni sistemi delle piattaforme Start e Mepa consentono alle aziende della zona di essere competitive.

«Chiediamo – conclude Giovanni Lamioniche ogni settore faccia la sua parte: è ora di agire».

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