Proseguono le azioni dell’Ance Grosseto contro la norma dello “split payment”, che prevede l’obbligo per la Pubblica Amministrazione (Comuni, Provincia, Asl e quant’altro) di versare l’iva direttamente allo Stato e non più alle imprese.
“Il meccanismo produce effetti gravi sul settore edile e delle costruzioni, incidendo pesantemente su una situazione di liquidità già compromessa dal fenomeno dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione e dal credit crunch del sistema bancario – spiega in un comunicato il direttore di Ance Grosseto, Mauro Carri -. L’applicazione di questo sistema provoca un’ ulteriore perdita di liquidità per le imprese della provincia di Grosseto, innescando un ‘ritardo sul ritardo’ nei pagamenti della Pubblica Amministrazione”.
“Di fatto, questa norma, sebbene motivata dall’obiettivo della lotta all’evasione, scarica sulle aziende oneste gli illeciti degli evasori e mette a rischio le imprese che operano nei lavori pubblici.
L’associazione ha deciso di reagire con una campagna di sensibilizzazione attraverso una raccolta di firme aperte agli operatori del settore e della filiera, per spingere il Governo a ritirare il provvedimento – continua Carri -. E’ stata avviata una petizione che spiega inoltre l’incoerenza rispetto alle inefficienze e ai ritardi della stessa Pubblica Amministrazione della norma”.
“La petizione prevede l’adesione online di tutti coloro che vorranno sostenere e condividere le posizioni dell’Ance collegandosi a www.ancegrosseto.it, cliccando sul banner ‘No allo split payment – Firma la petizione’ – conclude Carri -. Le firme che saranno raccolte verranno portate all’attenzione del Governo come segno tangibile della protesta proveniente anche dalla nostra provincia”.