Secondo Ance Grosseto la pianificazione paesaggistica riveste un ruolo fondamentale nel sistema del governo del territorio.
“Per questo anche la nostra organizzazione ha presentato alcune importanti osservazioni alla Regione Toscana in merito al Piano d’indirizzo territoriale, con l’auspicato principio di assicurare certezza delle regole e dei tempi per attuare le trasformazioni – afferma il direttore di Ance Grosseto, Mauro Carri- . Anche noi avremmo voluto un maggiore coinvolgimento e un migliore confronto evitando un eccessivo dirigismo.
Un particolare profilo su cui l’Ance si è concentrata è quello delle attività estrattive, per le quali è stata richiesta un’esclusione dalla valutazione paesaggistica, perché ricadenti in vincoli e prescrizioni già ampiamente previste.
Altra richiesta è stata la necessità di un più puntuale coordinamento con la Legge regionale 1/2005, in corso di modifica, per evitare inutili duplicazioni sfocianti in un inevitabile aggravio burocratico, penalizzante e quanto mai inutile. La Regione dovrebbe svolgere un’approfondita riflessione sulle schede d’ambito che ha elaborato in modo eccessivamente accademico, perché dovrebbero contenere indicazioni più precise e di agevole trasposizione negli strumenti urbanistici, ma soprattutto sostenibili anche sotto il profilo economico e sociale”.
“Altra importante modifica richiesta è sulla prevalenza delle prescrizioni contenute nella disciplina dei beni paesaggistici verso i piani attuativi già approvati perché, come nella nostra provincia, siamo di fronte a situazioni urbanistiche già consolidate che spesso hanno richiesto anni di lavoro e di accordi anche convenzionati fra Ente locale e privati. Adesso – conclude Carri – attendiamo il dibattito regionale e le necessarie modifiche a cui lo stesso Consiglio Regionale non può sottrarsi”.