Un problema, quello della contraffazione , che d’estate si amplifica con la presenza sulle spiagge maremmane di moltissimi venditori abusivi che commerciano di tutto, dalle borse griffate, ai capi di abbigliamento, scarpe, occhiali e molto altro ancora, e di massaggiatrici che propongono servizi senza avere le autorizzazioni.
Serve un intervento forte, perché non è più tollerabile che le aziende debbano combattere non solo con la recessione e la tassazione sempre più gravosa, ma anche contro chi non ha le carte in regola per essere sul mercato. Confartigianato Imprese chiede che l’Unione Europea vari definitivamente le norme sul “Made in”, già approvate in parlamento lo scorso 15 aprile, che obbligano ad indicare l’origine dei prodotti, in modo da garantirne la piena tranciabilità, come previsto dalla proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti che i governi europei dovranno varare nei prossimi mesi.
“Le norme sul ‘made in‘ – spiega il segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto, Mauro Ciani – consentiranno di difendere il diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, combattere il fenomeno della contraffazione, valorizzare il patrimonio manifatturiero italiano rappresentato da 596.230 imprese con 16.274.335 addetti, di cui il 47,2% in micro imprese sotto i 9 addetti, il 58,1% in micro e piccole imprese fino a 20 addetti e il 67,9% in piccole imprese sotto i 50 addetti. Confartigianato si batte da sempre per una chiara e inequivocabile identificazione dell’origine dei prodotti e delle lavorazioni, perché il mondo cerca il Made in Italy e i consumatori sono disposti a pagare qualcosa in più pur di avere un prodotto fatto in Italia, a regola d’arte”.
Il governo di Matteo Renzi ha la responsabilità di difendere e valorizzare il modello Italia: l’augurio dell’associazione è che nulla venga lasciato al caso e che questa difesa si trasformi presto in legge.
“L’Italia – conclude Ciani – non dimentichiamolo, insieme alla Germania è, tra i G20, il Paese europeo con il maggiore valore aggiunto manifatturiero al mondo, insieme a Cina, Corea del Sud e Giappone. Questo nostro record va difeso senza esitazioni”.