Home GrossetoEconomia Grosseto Canone Rai, insorge Confartigianato Imprese Grosseto: “La tv di Stato cerca di far cassa sulla pelle delle imprese”

Canone Rai, insorge Confartigianato Imprese Grosseto: “La tv di Stato cerca di far cassa sulla pelle delle imprese”

di Redazione
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In questi giorni anche le imprese della Provincia di Grosseto stanno ricevendo dalla Rai la richiesta del pagamento del canone pari a 400 euro.

Si tratta di un’assurdità che tra l’altro getta in uno stato di maggiore prostrazione tantissime persone che da anni si trovano sempre più sole ad affrontare i terribili effetti della crisi – commenta così Mauro Ciani, segretario generale di Confartigianato Imprese Grosseto, la richiesta del pagamento del canone tv anche a chi, nelle proprie aziende ha in funzione monitor di computer e altri strumenti in grado di ricevere il segnale della tv, come per esempio un semplice impianto di video sorveglianza – Il fatto ancora più grave è che la richiesta di pagamento sia mandata a tutti indistintamente (Rai si giustifica rispondendo che si tratta di un servizio alle imprese, addirittura) senza che nessuno controlli come vengono usati gli strumenti su cui si chiede di pagare la tassa: così accade che l’imprenditore non sappia se è tenuto davvero a pagare o meno quel bollettino, sta a lui decidere, e se sbaglia poi deve pagare anche le conseguenze che, come al solito, sono di natura economica e monetaria. Forse si pensa che invece di lavorare in azienda si guardino le partite – continua Ciani – evidentemente in Rai non hanno idea di cosa significhi operare nel privato. La loro cultura è sempre quella risolvere tutto aumentando le tasse e non tagliando gli sprechi: anche questa manovra è chiaramente un modo per far cassa, considerato che tra l’altro c’è una nota del dipartimento delle comunicazioni del 22 febbraio 2012 che ha precisato che cosa debba intendersi per ‘apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni’. Nonostante nella nota ministeriale citata venga definito un razionale ambito applicativo della normativa vigente, l’atteggiamento della Rai appare aggressivo e intollerabile. Sostituendosi al legislatore in sostanza vorrebbe far ricadere su di noi la giusta decisione del Governo di tagliare risorse pubbliche”.

Già la nostra confederazione ha scritto una nota al ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, segnalando il problema. Rai ha comunicato che le aziende che non ritengono di dover pagare il canone devono comunicarglielo attraverso raccomandata o pec.

Chiediamo alle imprese di informarci di eventuali avvisi reiterati della Rai, qualora sia stata già mandata la comunicazione, così da permetterci di intervenire tramite il garante per la protezione dei dati personali e l’autorità garante della concorrenza e del mercato”, conclude Ciani. L’associazione rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito.

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