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Dal 30 giugno obbligatorio accettare i pagamenti elettronici, Cna: “Le banche dispongono degli di apparati necessari ?

di Redazione
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A partire dal 30 giugno professionisti e imprese saranno tenuti ad accettare, se  l’importo supera i 30 euro, i pagamenti con il bancomat o carte di credito; di conseguenza, tutti dovranno dotarsi di un POS.

In mancanza dell’apparato sembra sussistere l’obbligo di consegnare comunque la merce al cliente, accordandosi per un pagamento “successivo”.

«Si ripropongono, come sempre, la confusione e l’approssimazione tipica italiana, con gli operatori interessati che ancora una volta sono chiamati ad “arrangiarsi” – afferma Renzo Alessandri, direttore di Cna Grosseto-. Con una maggiore attenzione e con minore improvvisazione si sarebbe potuto prevedere un’applicazione progressiva dell’obbligo di pagamento elettronico, magari prendendo a base il fatturato – una limitazione che esonerava i soggetti con fatturato annuo inferiore a 200mila euro, inizialmente prevista, è stata purtroppo abbandonata –; definire una soglia più elevata – 50 euro anziché 30 – e magari favorire una riduzione dei costi e degli oneri posti in capo agli utilizzatori.

Per non parlare della disponibilità dei dispositivi di pagamento. Siamo proprio certi che le banche saranno in grado di evadere, in tempo reale la richiesta massiva di migliaia di apparati POS?»

La CNA e le altre associazioni d’impresa sono mobilitate da tempo. L’obiettivo principale è quello di attenuare la portata del provvedimento.  

«Viene da pensare che il TAR non abbia fatto bene i suoi conti: un POS (il dispositivo necessario per il pagamento con il bancomat o la carta di credito) – prosegue Alessandri– ha un costo di noleggio che di norma è tra i 10 e i 15 euro mensili, mentre ad ogni transazione corrisponde una commissione che oscilla tra lo 0,80 e l’1,5% (in alcuni casi anche più elevata).

Tutti questi motivi renderebbero necessario (per non dire inderogabile) un intervento legislativo in grado di rimuovere le maggiori criticità: dall’obbligo  di consegnare (comunque ?) la merce, all’introduzione di un trattamento differenziato per scaglioni di reddito senza escludere incentivi per le imprese che comunque si disporranno, all’accettazione del pagamento elettronico – CNA nazionale ha stimato in 540milioni di euro gli oneri a carico delle piccole imprese –.

Il nostro Paese sembra del resto scontare, anche nell’uso della moneta elettronica, una posizione di grande arretratezza.

Stime attendibili (Consorzio Bancomat, ABI, Banca d’Italia e Federdistribuzione) dicono che, attualmente, circa l’87% dei pagamenti viene effettuato in contanti.

Solo 31 operazioni annue pro capite sono effettuate con strumenti alternativi (il 33% di una media europea che raggiunge 93 operazioni).

Tutto ciò, nonostante l’imponente numero di dispositivi di pagamento oggi in circolazione – 33 milioni di carte bancomat; 22 milioni di carte di credito e 18 milioni di carte prepagate –: il 63,6% famiglie italiane è provvisto di carte di debito e il 31,6% dispone di carte di credito.

L’obbligo di accettare pagamenti elettronici decorre dal 30 giugno prossimo, da questo fatto non discende automaticamente l’obbligo di  dotarsi di un POS.

Si può sostenere più correttamente che, dall’entrata in vigore del provvedimento – se e quando il cliente chiederà di utilizzare la moneta elettronica, per importi superiori a 30 euro – l’impresa sarà tenuta ad accettare tale forma di pagamento. 

Rimane pertanto inalterato un principio generale di riferimento: la possibilità delle parti – impresa e cliente privato – di decidere le modalità di pagamento. 

Di conseguenza, le imprese, dovrebbero usare l’accortezza di definire, preliminarmente, la modalità di pagamento, scongiurando così un rischio vero a cui le nuove disposizioni potrebbe esporre: quello di un irrigidimento del rapporto con il cliente.» 

Pur auspicando e sostenendo la necessità di un’ulteriore proroga, la CNA di Grosseto ha negoziato con il sistema bancario condizioni convenzionali da offrire ai propri associati.

Tutti gli interessati possono rivolgersi all’ufficio credito dell’Associazione (0564 471206 l.storai@cna-.gr.it)  per prendere in esame le condizioni che i vari istituti di credito hanno offerto e, se queste saranno di loro interesse, per attivarle e utilizzarle.

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