La Presidente di Rete Imprese Italia di Grosseto Michela Hublitz interviene sull’obbligo di accettazione dei pagamenti mediante carte di debito:
“Ancora una volta dobbiamo agire nell’incertezza. Questa volta in riferimento all’obbligo per le imprese, scattato in teoria dall’inizio di quest’anno, di accettazione di pagamenti tramite carte di debito, il mondo imprenditoriale esprime forte perplessità e preoccupazione.
Come è noto, infatti, ai sensi della legge 17 dicembre 2012, n. 221, a decorrere dal 1° gennaio 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito (bancomat).
La stessa disposizione prevede però che con uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e sentita la Banca d’Italia, vengano disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati, di attuazione della disposizione.
Proprio perchè ad oggi non sono ancora stati adottati i decreti attuativi previsti finalizzati alla definizione delle procedure e dei limiti per l’applicazione dell’obbligo di POS, RETE Imprese Italia, ha sostenuto nei confronti del Governo l’esigenza del rinvio dell’entrata in vigore della previsione normativa.
Abbiamo inoltre espresso al Governo le forti preoccupazioni per i gravi oneri che si abbatteranno sulle imprese, considerato che oltre all’obbligo di pagamento dei costi di attivazione del POS, le imprese dovranno sopportare gli ulteriori costi di gestione, che andranno ad aggravare ulteriormente i loro costi fissi. A ciò deve poi, ovviamente, aggiungersi il costo delle commissioni su ogni transazione che, soprattutto per certe tipologie di attività con prevalenza di transazioni di importo minimo, rischia di influire in maniera fortemente negativa sulla economicità dell’attività stessa.
Per questo abbiamo chiesto con forza al Governo non solo una proroga del provvedimento, ma anche una rivisitazione generale delle disposizioni, così che tale provvedimento non rischi di avere effetti ulteriormente depressivi sul sistema economico delle imprese“.