Domani, 4 gennaio, iniziano i saldi di fine stagione, che si protrarranno per 60 giorni consecutivi.
Le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio prevedono una spesa media per famiglia di circa 340 euro, mentre la spesa pro-capite è indicata attorno ai 140 euro.
Dopo una stagione deludente, segnata in modo pesante dalla crisi economica reale e da un “sentiment” decisamente negativo, che indica un 66% di italiani “sfiduciati”, la dirigenza nazionale esprime un cauto ottimismo, sperando che i saldi possano segnare una piccola ma significativa inversione di tendenza.
A livello provinciale il presidente Lombardelli si fa portavoce degli imprenditori, ricordando che i saldi sono una necessità, l’unico modo per portare una boccata di ossigeno in una stagione decisamente negativa. A questo proposito Lombardelli evidenzia però alcuni piccoli segnali che, se ben interpretati, potrebbero davvero portare ad una ripresa, per quanto lenta e costellata di difficoltà. Si segnala ad esempio un aumento di interesse da parte dei turisti stranieri, in particolare Russi, che ha contribuito a mantenere un elevato livello di qualità e di competitività. Anche se i volumi di vendita sono stati ridotti, in molti casi abbiamo assistito ad un lieve aumento della frequentazione. Per questo ci si augura che anche i residenti, per quanto possibile, riescano a togliersi qualche piccolo sfizio e, con un filo di ottimismo in più, possano contribuire a dare finalmente un calcio a questa crisi ed innescare di nuovo la spirale virtuosa della crescita.
Infine, per aiutare a creare un clima positivo e di fiducia nei confronti della campagna saldi, Confcommercio ricorda a tutti alcuni principi fondamentali:
1. Cambi: la possibilità di cambiare l’articolo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.