In merito al rapporto Unione Europea 2012 su occupazione e sviluppi sociali che evidenzia criticità redistributiva dell’IMU, l’Ance esprime condivisione sull’iniquità dell’impostazione attuale, che colpisce le famiglie indiscriminatamente e ha contribuito alla caduta del settore immobiliare.
Per l’Ance è necessario ripensare la tassa in senso progressivo, aggiornando più equamente le rendite catastali al reale valore di mercato degli immobili, rimodulando il prelievo che non penalizzi l’investimento in abitazioni.
“L’attuale Imu ha prodotto conseguenze gravi: gli aumenti indiscriminati sia delle rendite catastali che delle aliquote hanno di fatto impoverito le famiglie, condizionato le compravendite di abitazioni e penalizzato l’affitto, aggravando ulteriormente la crisi del settore e dell’economia”.
Per l’Associazione dei costruttori edili è necessario introdurre più equità tenendo conto della capacità contributiva dei cittadini.
La casa costituisce infatti, tradizionalmente e per cultura, il bene primario delle famiglie.