“Trovare i fondi richiesti dal ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, per scongiurare la retroattività su deduzioni e detrazioni fiscali previsti dal ddl Stabilità potrebbe essere più semplice del previsto” sostiene Confcommercio.
A consigliare una soluzione rapida ed efficace per rimpinguare le casse dello Stato è Lino Stoppani, presidente della Fipe nazionale, la federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia.
“Se venissero eliminati i regimi di esenzione con cui operano partiti politici – afferma Stoppani -, circoli privati, sagre paesane e religiose quando organizzano somministrazioni di alimenti e bevande, si recupererebbero addirittura due miliardi di euro.
Ce ne sarebbe abbastanza anche per pagare molti debiti che la Pubblica Amministrazione ha con i fornitori di servizi”.
Secondo Fipe, i mancati introiti per lo Stato dovuti a esenzioni Iva, imposte dirette, Imu, imposte sugli intrattenimenti e ai trattamenti di favore di tributi locali sulla somministrazione di alimenti e bevande, previsti dagli strumenti legislativi, ammontano a due miliardi di euro e costituiscono un “aiuto di Stato” vietato dal Trattato di Roma. Fipe-Confcommercio proporrà ai politici emendamenti in tal senso da presentare nell’iter legislativo appena iniziato.