Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato del coordinatore provinciale di Ascom Confcommercio, Simone Baldassarri, in merito all’introduzione della tassa di soggiorno nei Comuni di Scarlino, Massa Marittima e Follonica:
“Che l’introduzione della tassa di soggiorno abbia conciso con la peggiore crisi economico-finanziaria che il nostro Paese ricordi è ormai un dato incontrovertibile.
Quello che adesso è quasi una conferma, a distanza di qualche mese dalla sua introduzione, è che essa sia stata introdotta per essere usata per puri scopi di cassa da parte dei Comuni.
La Confcommercio provinciale ha da poco concluso uno studio comparativo che ha permesso di vedere le modalità dell’introduzione di questa tassa nei diversi Comuni della nostra Provincia che hanno scelto di applicarla.
Ebbene, confrontando i vari Comuni, quello che emerge è il dato sconcertante della più totale disomogeneità della sua applicazione, anche a livello di tariffe praticate.
In mancanza del regolamento di attuazione che avrebbe avuto il compito di fornire le opportune linee guida, la concertazione per aree omogenee è stata sostanzialmente lasciata alla buona volontà dei Comuni.
L’evidenza del caos che regna indisturbato la abbiamo proprio nella nostra provincia, dove 3 sono i Comuni che hanno applicato la tassa di soggiorno con 3 diversi criteri: a Massa Marittima, a seconda degli hotel prescelti, si può pagare da 1 a 3 euro a notte, ma solo per le prime 5 notti; a Scarlino da 0,50 a 1,50, ma per le prime 15 notti; a Follonica, un massimo di 2,50 per le prime 15 notti.
Le esenzioni, a loro volta, sono diverse da Comune a Comune, tanto per alimentare il clima da Far West.
La IV commissione provinciale è in questo periodo impegnata nella stesura di un regolamento unitario che dovrà essere licenziato, come da nostra richiesta, in tempi brevissimi, considerato che a ottobre si vendono già i pacchetti per la stagione 2013. Dal nostro punto di vista, crediamo sia giunto il momento che le istituzioni imparino a prendere decisioni rapidamente e non con i tempi della politica a cui siamo abituati e che hanno la pessima caratteristica di non coincidere mai con quelli del mercato. Non è pensabile che un comune approvi un regolamento a stagione già avviata, quando i pernottamenti sono stati contrattati con clienti e tour operator mesi e mesi prima.
Auspichiamo quindi che si trovi, e lo si trovi velocemente, il modo di giungere a un Regolamento Unico per l’intera Provincia di Grosseto, che ristabilisca un ordine in questo “marasma” generale che non giova a nessuno, tantomeno a un comparto in crisi come quello della promozione turistica”.