Abbiamo ricevuto da Mauro Carri, Direttore dell’Ance, un comunicato stampa, che pubblichiamo integralmente, in merito al ritardo dei pagamenti alle imprese da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
“Nel contesto della crisi del settore delle costruzioni, l’ANCE Grosseto denuncia nuovamente l’inaccettabile fenomeno dei ritardati pagamenti dei lavori da parte della Pubblica Amministrazione che mette a rischio le imprese di costruzioni operanti nel mercato dei lavori pubblici.
Confermando un fenomeno con effetti devastanti su tutta la filiera, creando i presupposti per l’insolvenza di molte aziende.
La dimensione finanziaria dei ritardi di pagamento della P.A. alle imprese che realizzano lavori pubblici, infatti, è in costante crescita ed ha raggiunto su base nazionale i 19 miliardi di euro. Di questi circa il 62% corrispondono a debiti che gli enti locali hanno nei confronti delle piccole e medie imprese di costruzioni che operano sul territorio, con il continuo fenomeno di aumentare i tempi di pagamento. Secondo l’indagine effettuata dall’Ance presso le imprese associate, i tempi medi di pagamento dei lavori pubblici sono stati pari a 7 mesi (208 giorni contro i 189 di un anno fa) e le punte di ritardo hanno ampiamente superato i 24 mesi.
Questa situazione di sofferenza nei pagamenti dei lavori pubblici è stata determinata dal Patto di stabilità interno, dalle crescenti difficoltà finanziarie degli enti appaltanti e da una generale inefficienza della P.A. costringendo le imprese a fare ricorso di strumenti finanziari – con conseguente aggravio di costo – a dilazionare i tempi di pagamento ai fornitori, nonché a ridimensionare l’attività di impresa (riduzione investimenti e del numero di dipendenti).
In questo contesto, le misure adottate dal Governo per accelerare i pagamenti hanno riguardato prevalentemente lo smaltimento dei debiti maturati dalla Pubblica Amministrazione per contratti di servizi e forniture, senza fornire soluzioni efficaci al problema dei ritardati pagamenti nei confronti delle imprese di costruzioni.
Anche per questo motivo l’Ance ha organizzato un’iniziativa senza precedenti, il D.Day (dove D. sta per Decreto ingiuntivo), con la quale il sistema delle costruzioni intende utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per far valere i propri diritti e sensibilizzare l’opinione pubblica su una condotta inaccettabile dello Stato che, da una parte, impone alle imprese e ai cittadini sacrifici e, dall’altra, non è disposto neanche ad onorare i propri impegni.
Sul nostro territorio, il fenomeno dei ritardati pagamenti è provocato principalmente dal Patto di stabilità interno che limita la capacità di investimento degli Enti Locali sia in termini di pagamenti in conto capitale che di nuovi investimenti, pur in presenza di risorse che le amministrazioni hanno a disposizione nelle loro casse ma il cui utilizzo risulta bloccato dal Patto.
In un tale contesto appare pertanto indispensabile rafforzare lo strumento della regionalizzazione del Patto, e definire regole regionali in grado di premiare gli investimenti in conto capitale, stimolando la compressione delle spese correnti inutili degli enti locali. La regionalizzazione del Patto di stabilità interno può diventare stabilmente uno strumento potente per invertire la tendenza registrata negli ultimi anni che per rispettare il Patto di stabilità interno, molti enti su base nazionale hanno agito eccessivamente sulla spesa in conto capitale e meno sulle spese correnti.”
Fonte foto: Il Tirreno