Grosseto. Venerdì 22 novembre, alle 16, nell’aula magna della Fondazione Polo universitario grossetano in via Ginori 43, si terrà il convegno del ciclo “Incontri con le voci dell’archeologia”, dal titolo: “Una corte dei Re nella Maremma altomedioevale. Ricerche in Val di Pecora: Follonica, Scarlino, Massa”. L’evento è organizzato in collaborazione tra Fondazione Polo universitario grossetano, Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell’Università di Siena ed Associazione archeologica maremmana.
Relatrice sarà Giovanna Bianchi, che insegna Archeologia dell’Italia medievale e Archeologia dell’architettura medievale all’Università di Siena e da oltre venti anni indaga castelli, monasteri e villaggi altomedievali dell’alta Maremma e in particolare dell’area delle Colline Metallifere. Nell’ultimo decennio ha diretto importanti progetti internazionali incentrati sulla storia medievale della Toscana letta attraverso l’archeologia inserita all’interno di un forte approccio multidisciplinare.
È autrice di 192 pubblicazioni ,comprensive di curatele e monografie.
La professoressa Bianchi introduce così l’argomento oggetto della conferenza: “Un’importante e particolare anomalia nella pianura di Scarlino nella bassa Val di Pecora, inizialmente vista dall’alto durante una ricognizione aerea: tre cerchi concentrici di cui il maggiore provvisto di un diametro di oltre 100 metri. Un progetto europeo che per tre anni ha previsto una ricerca archeologica e multidisciplinare in corrispondenza di questa evidenza e nel territorio circostante. La scoperta dell’esistenza, in corrispondenza dei tre cerchi rivelatesi degli originari fossati, del centro di una corte di proprietà dei re, formatasi tra VII e IX secolo d. C. estesa in tutta la pianura e destinata prevalentemente alla lavorazione del ferro. La ricostruzione di un antico paesaggio altomedievale collegato ad una originaria laguna. Sono questi i temi che saranno trattati nella conferenza per illustrare l’unico caso indagato in estensione in Italia di una proprietà regia e il suo significato nella storia della Maremma”.