Grosseto. Venerdì 8 novembre, alle 16, nell’aula magna della Fondazione Polo universitario grossetano in via Ginori, 43 si terrà il convegno del ciclo “Incontri con le voci dell’archeologia”, dal titolo: “Miniere e metallurgia nel Medioevo. Il territorio grossetano e l’Isola d’Elba”.
L’evento è organizzato in collaborazione tra Fondazione Polo universitario grossetano, Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell’Università di Siena ed Associazione archeologica maremmana.
Relatore sarà Luisa Dallai, responsabile del Laboratorio di topografia dei territori minerari (Lttm) al Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell’Università di Siena e docente a contratto di chimica ambientale e chimica per i beni culturali nel corso di laurea magistrale in Archeologia. Le sue principali linee di ricerca includono l’archeologia del paesaggio, l’archeologia mineraria e l’archeologia della produzione. Un convinto approccio multidisciplinare ai temi storico-archeologici l’ha condotta a sperimentare nuovi protocolli di analisi geochimica (pXRF) per la lettura di contesti archeologici, in particolare archeominerari ed archeometallurgici.
La professoressa Dallai introduce così la conferenza: “Il contributo analizza il distretto minerario delle Colline Metallifere grossetane e l’Isola d’Elba nei suoi aspetti estrattivi e metallurgici, e pone particolare attenzione alle cronologie medievali. Il distretto delle Colline Metallifere è da molti anni al centro di numerosissime indagini che hanno affrontato in senso diacronico il rapporto fra risorse del sottosuolo ed evoluzione delle forme del popolamento, analizzando il paesaggio minerario non soltanto nei suoi aspetti più squisitamente tecnici e tecnologici, ma anche nel suo portato economico e sociale, con un’attenzione particolare alle cronologie medievali. Appoggiandosi su nuovi protocolli di indagine multidisciplinare, in anni recenti le indagini hanno registrato un significativo incremento dei dati relativi ad aree estrattive e siti metallurgici. I nuovi dati hanno permesso di definire con maggiore precisione i bacini di approvvigionamento delle materie prime, le reti di scambio e le relazioni fra risorse e maglia insediativa fra alto e basso Medioevo, in un quadro della produzione che lega sin dalla tarda antichità e per tutto il Medioevo, l’Isola d’Elba alla costa”.