Grosseto. Otto incontri, in apparenza eterogenei, ma tutti legati da un filo d’oro che ne intesse la trama, quella della nuova rassegna di “Emozion-Arti”, “Sguardi di luce”, questo il suo titolo.
Sguardi attenti e consapevoli sono quelli degli ospiti invitati. Ciascuno di loro esprimerà attraverso la propria arte il desiderio, e la necessità, di accogliere la trasformazione che il mondo chiede di avviare.
Una vetrina di stimolanti proposte permeate di spirito di ricerca, di apertura mentale e nello stesso tempo di critica del mondo in crisi che stiamo vivendo.
Gli appuntamenti, che avranno il loro esordio venerdì primo marzo, prendendo spunto dai quattro elementi che compongono la vita sul nostro pianeta (acqua, terra, aria e fuoco), hanno lo scopo di ricercare, e quindi svelare, la quintessenza dell’arte, l’identità che permea ogni espressione artistica. Quella sottile aurea che sostiene l’arte per giungere a scoprirne il senso profondo.
Chiunque parteciperà verrà accompagnato a comprendere attivamente da dove nasce l’atto poetico, per arrivare a scoprirne finanche le virtù terapeutiche (Davide Braglia). Comprendere come anche nel pensiero (Giovanni Agnoloni), nell’orizzonte del viaggio (Enrico Bistazzoni), nel gesto poetico e coreografico (Davide Sabatino), nella scuola (Marco Castellani), nella politica e nella spiritualità (Gabriele Sannino), nell’istante eterno e quindi infinito (Debora Corridori) sta accadendo qualcosa di molto importante.
Si sta facendo avanti il volto (Gabriele Guzzi, evento iò primo marzo) di quell’”Uomo nuovo” che chiede, con molta fatica, di poter uscire fuori da un vuoto per svelare i propri lineamenti. Far riflettere sulla natura spirituale di quei lineamenti, per comprendere che siamo davvero all’alba di un nuovo giorno. Questo è lo spirito della nuova umanità emergente, il filo conduttore che lega e unisce come in un mosaico ciascuno degli eventi presentati nel cartellone della rassegna
Il programma
Ecco gli appuntamenti – (Fuoco)
Apertura della rassegna con l’iniziativa che vede venerdì primo marzo ospite Gabriele Guzzi, con la presentazione del libro “Un volto da un vuoto”, alle 17.30, nella sala Pegaso della Provincia di Grosseto.
Riconoscere il valore della poesia come forma alta della conoscenza. Laddove il pensiero scientifico e quello filosofico ci conducono sino alla soglia del sapere, la poesia sembra andare oltre. Si tratta dell’intuizione del tempo, della sua discontinuità, della sua sintesi nell’istante, oppure della grande metafora del fuoco come fonte insieme di vita e di incenerimento.
L’autore riflette attraverso le sua opera, cercando di dimostrare il ruolo insostituibile del fare poetico per un cambiamento delle nostre coscienze e dei nostri sistemi politici, culturali, economici e mediatici. Inoltre, Guzzi presenterà il movimento “L’Indispensabile, “nato dall’ esperienza dei gruppi “Darsi pace”, che cerca di unire il lavoro interiore con un nuovo orizzonte rivoluzionario radicalmente non violento. Le letture dei testi poetici saranno eseguite dalla lettrice Barbara Sanchini e intervallate da esecuzioni al violino del talentuoso Alessandro Golini. Brani opportunamente scelti dal suo repertorio classico e moderno.
Note biografiche: Gabriele Guzzi è economista e scrittore. Si è laureato con lode in Economia politica alla Luiss e alla Bocconi. E’ stato economista a Palazzo Chigi e al Dipartimento della programmazione economica della presidenza del Consiglio. E’ stato presidente di Rethinking Economics Bocconi, ha lavorato per lavoce.info e suoi contributi sono pubblicati su Econopoly-Il Sole 24 Ore e su Il Fatto Quotidiano. È dottore di ricerca in Economia, indirizzo Storia del pensiero economico, all’Università Roma Tre, con una tesi sul rapporto tra Heidegger e Marx nella genealogia metafisica della teoria del valore. Ha pubblicato il suo primo libro di poesie, dal titolo “Un volto da un vuoto”, con la casa editrice Italic Pequod. Insegna storia economica all’Università di Cassino ed è borsista alla Fondazione Luigi Einaudi di Torino. Suoi contributi sono pubblicati in riviste. Ha pubblicato, in dialogo con Geminello Preterossi, “Contro Golia. Manifesto per la sovranità democratica” (Rogas, 2020). Dopo l’esperienza dei numerosi seminari svolti in tutti Italia, Guzzi con questa silloge ha voluto dare consistenza alla sua vocazione poetica e cogliere quell’istante che dal profondo dell’anima accende il fuoco della divina arte capace di dare un forte impulso al cambiamento il mondo.
“Il viaggio” – “Roma – Maremma Express” – Enrico Bistazzoni
Sabato 9 marzo alle 17.30, alla galleria d’arte Il Quadrivio, in viale Sonnino 100.
“Roma – Maremma Express” (Edizioni Sigem 2021) è una raccolta di 56 racconti brevi, scritti dall’autore ogni weekend dal 7 gennaio al 19 dicembre 2020, uno all’andata e uno al ritorno per e da Roma all’Argentario, durante il tragitto, da pendolare, prima come studente e poi da lavoratore. Ognuno di questi bozzetti dal tratto leggero racconta la sua vita da pendolare in viaggio tra l’Argentario e la Capitale: dalla piccola e periferica stazione di Orbetello alla caotica e cosmopolita stazione Termini. E viceversa. Il racconto nasce e finisce per lo più dentro alla carrozza di un treno, dove gli occhi attenti di Enrico Bistazzoni osservano, registrano, captano particolari da memorizzare e trasferire saranno sulla carta. Intorno, a fare da campo lungo, gli scorci della città eterna, della sua periferia e delle sue bellezze, ma anche della campagna lungo la ferrovia, visti da un occhio attento, che non ha mai rinunciato al treno anche quando avrebbe avuto la possibilità di andare in macchina.
Enrico Bistazzoni conosce bene il mestiere della penna, in quanto molto abile a mettere insieme le parole. Del resto è il suo lavoro. Ma stavolta ha voluto fare di più divertendosi a tratteggiare una serie infinita di personaggi che ha incontrato sul treno, in viaggio tra Orbetello e Roma. Più che personaggi sono tipi, quelli che, chiunque sia salito almeno una volta sulla carrozza di un locale, di una Freccia o di un Intercity, ha certamente incrociato. Seduto sul suo posto, Bistazzoni osserva, mescola qualche ricordo, immagina e infine racconta, descrivendo con pochi trattui di penna, come in un quadro impressionista, indimenticabili scene di vita in treno. E lo fa così bene da portare in viaggio lo stesso lettore, trascinato da un turbinio di voci, rumori, facce, vedute dal finestrino, pensieri, riflessioni, sferragliate di rotaie.
“Roma-Maremma Express” è, dunque, molto di più di un diario di viaggio. È il percorso di un “sistema binario” di un universo quotidiano, quello dello scompartimento, che diventa una scenografia, in cui il treno è un teatro e i viaggiatori una grande compagnia di interpreti, pendolari ai quali si uniscono le comparse del momento: i turisti, una tantum, l’uomo d’affari e la donna in carriera, il ragazzotto che spippola sul cellulare e la ragazzina che ascolta la musica persa nelle sue cuffiette.
Il treno diventa così una metafora della vita, tra chi scende, chi sale, chi resta per tutto il viaggio, chi se ne va già alla fermata successiva, chi si siede, chi non trova posto e non trova pace, chi si porta dietro il bagaglio pesante della vita, chi viaggia leggero. Al capolinea le carrozze si svuotano e restano le tracce di chi è appena sceso: avanzi, briciole, carte, bottigliette e lattine, qualche volta un giornale spiegazzato o una rivista, altre ancora appena l’impronta del corpo sul sedile.
Viaggio – Giovanni Agnoloni – “Gli orizzonti del viaggio e delle lingue”, sabato 16 marzo alle 17.30
Alla galleria d’arte il Quadrivio, in viale Sonnino 100, a Grosseto.
La terra è l’elemento che ci individua come esseri viventi. Siamo promotori di gesti e di decisioni che vanno più o meno incontro al proprio destino. Avere i piedi per terra significa avere la consapevolezza, come essere incarnati, di uno status di presenza e di un proprio impegno a costruire un futuro da progettare attraverso gesti concreti. La terra rappresenta la fermezza e la stabilità dei nostri propositi materiali per una vita concreta, da realizzarsi lungo un percorso che si snoda nelle varie vicende dell’accadere.
Sulla sua superficie viaggiano i piedi di tutti noi, di chi cammina e di chi cerca stabilità nel “viaggio”, ma anche di chi a volte cerca un collegamento con l’altrove e si concede di poter saltare per toccare in un intervallo, interludio, lo spazio di un cielo molto vicino. L’autore intende mostrare questo percorso attraverso i suoi libri, usando come filo conduttore il tema dei luoghi e delle lingue facendo anche delle osservazioni, aperte al confronto con il pubblico, sui legami sottili (prima di tutto musicali e vibrazionali) tra l’attività di scrittore e quella di traduttore letterario, tra le quali, in effetti, a suo parere non esiste una linea di demarcazione rigida, ma anzi un rapporto decisamente osmotico.
Giovanni Agnoloni, in questo incontro, propone un percorso – attraverso la sua bibliografia e le traduzioni da lui eseguite su alcuni testi – dentro lo spiritus loci di molti paesi e residenze artistiche d’Europa, meta dei suoi numerosi viaggi, mantenendo come filo conduttore il tema dei luoghi e delle lingue.
Aria – Marco Castellani – Presentazione del libro “Anita e le stelle” – Sabato 23 marzo
Alle 11.30 incontro con gli studenti della scuola media “Dante Alighieri” di via Filippo Meda. Alle 17.30 presentazione del libro “Anita e le stelle”, alle 17.30, alla galleria d’arte Il Quadrivio di Grosseto.
L’aria è l’elemento primario, essenziale per la vita. Ne respiriamo inconsapevolmente ogni giorno litri e litri.
Attraverso la sua eterea consistenza arrivano a noi i suoni, gli odori, i profumi della natura, le voci con i linguaggi più disparati. Tutto si svolge ed accade, nel teatro della vita, grazie a questo spazio apparentemente inconsistente, ma carico di forze magnetiche e sottili. Lasciando da parte le implicazioni tecnico –scientifiche, che attengono alla sua composizione chimica, possiamo notare, tuttavia, come spesso nel parlare comune, per indicare qualcosa di inconsistente, diciamo, di questa cosa, di essere “campata in aria”, assegnando a questo importante elemento della vita un ruolo o una funzione degradante. Come se l’aria fosse davvero inconsistente, un luogo di scarso valore e di contenuto non veritiero. Ma poi guardando appena un po’ più su del nostro naso rimaniamo estasiati nello scoprire nel cielo un tappeto trapuntato di stelle.
Lì dove l’aria è più rarefatta, ed anche oltre, negli spazi siderali qualcosa è accaduto milioni di anni or sono. Qualcosa ancora è nascosto alla conoscenza di molti astronomi scienziati da sempre impegnati nello studio degli astri e dei meccanismi che regolano questo fantastico nebuloso mondo composto di aria.
Uno di questi scienziati è Marco Castellani. Marco sarà a Grosseto, ospite della rassegna, per proporre un’iniziativa già sperimentata nelle scuole della sua città. Marco Castellani, astrofisico per formazione e professione, poeta per passione e vocazione, la mattina del 23 marzo incontrerà gli studenti della scuola media Dante Alighieri dell’Istituto comprensivo Grosseto 4, di via Meda, a Grosseto, per condividere attraverso una video-proiezione alcuni contenuti scientifici elementari. Alle 17.30 sarà al Quadrivio di viale Sonnino n.100, dove porterà il suo libro “Anita e le stelle”. Qui verrano letti alcuni racconti che fanno parte del testo per poter dare ai ragazzi alcuni approfondimenti e stimolare la riflessione su quelle tematiche capaci di sviluppare intuito e creatività, ma anche consapevolezza e libertà di pensiero.
La scienza sarà solo il punto di partenza, per poi poterla inserire in una dimensione più profonda, dalla forma letterale del testo (“Anita e le stelle”) alla sua traduzione come impegno per il mondo.
Il volume che sarà presentato contiene sei racconti. Nell’introduzione al suo libro, la professoressa Carla Ribichini, dell’Istituto comprensivo P.M. Corradini di Roma, ha scritto: “Lo stato di salute della nostra umanità è grave, i giovani sono smarriti e disorientati, ma anche disposti a credere, per trovare un significato, per cercare qualcosa più grande di loro. Si portano nel cuore un desiderio infinito di vita, perché la loro vocazione è la vita e Anita, la protagonista dei racconti di Marco Castellani, questa vita ce la racconta insegnandoci l’arte dello stupore e della contemplazione”.
L’appuntamento con Marco Castellani sarà un’occasione utile per sollecitare lo spirito critico e di osservazione degli studenti e stimolarli alla riflessione.
Terra – “Formattazione – Rianimazione poetica – La scrittura dei corpi” – Sabato 6 aprile alle 17.30 alla galleria d’arte Il Quadrivio, in viale Sonnino 100 a Grosseto
Prendendo spunto dall’omonimo suo libro, Davide Sabatino, artista e danzatore, propone una performance di lettura poetica e performance di danza. Il tutto in un’amalgama magica che mostrerà al pubblico un’unica toccante rappresentazione. Dal progetto si comprende che non si tratta di una miscellanea artistica bensì di una vera e propria comunicazione tra arti diverse che dialogano grazie ad un’anima comune. L’atto poetico è fondamentalmente un atto dinamitardo. Lo è per chi scrive e, tanto più, per chi lo riceve, facendolo suo. Nel mezzo dell’esplosione non c’è più spazio per il superfluo, per il già detto o per confermarsi in quell’illusione che è il vivere al riparo dal mondo. Il gesto poco piacevole, per chi lo esegue, di formattare il proprio disco rigido in modo definitivo è un gesto che richiede uno sforzo pari a quello di una nascita.
Non c’è niente di così bello e, insieme, di così doloroso. Quello che viene qui presentato è un processo poetico di risanamento. Tale procedimento funge da metafora per raggiungere, partendo da una contemplazione sulla tecnica, lo strato più profondo dell’esistenza umana. Uno strato che spesso, come nella poetica dei Salmi, viene definito con il nome di abisso. Questo termine è ripreso anche dalla più radicale poesia del Novecento, da poeti come Celan, Trakl o Campana, ed emerge quale fondamento da cui l’urlo e il canto scaturiscono.
Evoluzione – Gabriele Sannino- “L’alba del nuovo mondo”
Sabato 13 aprile alle 17.30, nella sala della Fondazione Elena Maria, in via Cimabue n. 115 a Grosseto
Il giornalista e divulgatore Gabriele Sannino, in occasione della presentazione del suo ultimo libro, “L’alba del nuovo mondo”, parlerà dello stato attuale dell’umanità, della crisi che coinvolge ogni suo aspetto, degli inquietanti retroscena della politica, della religione, dell’economia e della scienza.
Tutto questo per poter comprendere meglio come, per secoli, siamo stati ingannati dalle élite occulte di potere che, con la falsificazione della storia e la sistematica manipolazione delle informazioni, hanno tentato di instaurare un nuovo ordine mondiale distopico, una globalizzazione orwelliana fondata sull’accentramento delle risorse, sul controllo e sul credito sociale, sul pensiero unico e sulla schiavitù digitale. Questo progetto criminale, genocida e anti-umano sta oggi inesorabilmente naufragando sotto la spinta del fallimento dell’Agenda 2030, del colpo di stato globale “pandemico” del 2020, ma soprattutto grazie all’azione di molteplici forze che stanno finalmente svegliandosi, ponendo l’umanità sulla soglia di un cambiamento epocale, di una trasformazione diremo apocalittica (rivelativa).
Acqua – Davide Braglia – “La risonanza dell’acqua” – Sabato 20 aprile alle 17.30 alla galleria d’arte Il Quadrivio, in viale Sonnino 100 a Grosseto
Seminario sulle proprietà benefiche dell’elemento acqua e delle sue peculiarità magnetiche ed energetiche. Conosciamo, anche dalla scienza, quanto l’acqua, questo prezioso elemento della natura, sia presente in ogni angolo del nostro pianeta, ma anche nei più piccoli recessi della biologia umana. Nelle cellule del nostro corpo avvengono in ogni istante importanti processi vitali che si avvalgono delle proprietà chimiche dell’acqua. Gli studi fatti negli anni hanno confermato la capacità dell’acqua di trattenere, fino a modificare la propria struttura, ogni stimolo esercitato da una fonte esterna. Da questo si può dedurre come sia naturalmente trasmissibile e condizionante una sollecitazione, sia positiva o negativa, a secondo che venga trasmessa attraverso un suono dolce o chiassoso, una parola flebile o urlata, una dichiarazione malevola o benedicente. Non mancheranno dimostrazioni pratiche che Davide Braglia eseguirà nel corso dell’incontro cercando di coinvolgere attivamente il pubblico dei presenti.
Quintessenza -“Infinito presente” – Presentazione della silloge di Debora Corridori “Infinito presente”
Sabato 27 aprile, alle 17.30, all’associazione culturale Chicchi d’Arte
Vivere la vita con intensità e farlo accarezzando ogni istante del presente con i colori pastello dell’infinito. È questo che si percepisce leggendo i versi della silloge di Debora Corridori. Sono sprazzi di luce, illuminazioni, che accarezzano la tela dell’anima attraversata sì da vicende dolorose – come la perdita di un caro amico – ma anche da emozioni vissute in pienezza e nella loro profondità.
Immergersi nella fragranza e nella pace di un bosco per sentire un sottile senso di appartenenza.
E ringraziarla, comunque, la vita per le sue “sottili e raffinate trame”. “Un’opera mirabile iniziata già nell’oscurità di un grembo”, dice Debora e che ora mostra le sue tessiture nella carne viva del giorno. Le parole di questa raccolta di poesie diventano preghiera davanti alla meraviglie del creato.
Si fanno invocazione nell’estremo bisogno. Accoglienza e sostegno nella comprensione e fede incrollabile nella presenza e nello sguardo della Madre Celeste. Ma anche quando non sono proferite si trasformano in un silenzio profondo, nell’ascolto dell’unica voce capace di arrivare al cuore e di fare evolvere.
In questo testo si intravede un’intenso lavoro di ricerca spirituale come bisogno costante di trovare una pace interiore, “connessioni calme” – al di fuori dei ritmi frenetici imposti – ma anche nuove pratiche, nuove relazioni, che senza perdere tempo plachino gli “attimi ingorgati” per trasformarli in “alte maree lente” attraverso le quali godere il gioco dei giorni come un