Home Cultura & Spettacoli “La pittura maremmana tra ‘800 e ‘900”: alle Clarisse si parla di Paride Pascucci

“La pittura maremmana tra ‘800 e ‘900”: alle Clarisse si parla di Paride Pascucci

L'iniziativa è in programma mercoledì 31 gennaio

di Redazione
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Grosseto. “La pittura maremmana tra ‘800 e ‘900” è il titolo del ciclo di incontri promosso dall’associazione rotariana Carlo Berliri Zoppi, in collaborazione con il Polo culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura.

Mercoledì 31 gennaio alle 17 è in programma il primo incontro dedicato al pittore mancianese Paride Pascucci. L’ingresso è libero.

A parlare del maestro maremmano sarà il direttore del Polo Le Clarisse Mauro Papa.

Paride Pascucci

Paride Pascucci è nato a Manciano nel 1866 e dal 1882 ha frequentato l’Accademia di Belle arti di Siena, fra gli ultimi allievi di Luigi Mussini, del quale non ha condiviso l’orientamento purista per aderire, invece, al crudo verismo nel dipinto d’esordio “Eroi della Maremma”. Nel 1897 si è trasferito a Roma, nello studio di Cesare Maccari, e proprio con Maccari, dal 1909, ha lavorato agli affreschi del santuario di Loreto e del Palazzo di Giustizia a Roma, che ha completato insieme con le pitture per il duomo di Nardò.

Dai primi anni del secolo Pascucci ha partecipato con successo alle mostre nazionali di Belle arti a Roma e nel 1909 ha esposto “Gli apostoli”. Rientrato a Manciano, Pascucci ha poi orientato la sua pittura verso tematiche di ribellione proletaria finché nel 1930 ha deciso di ritirarsi definitivamente nella città natale per dedicarsi alla pittura di paesaggio con uno sguardo particolare per la sua amata Maremma.

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