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Grosseto. Mercoledì 22 novembre, alle 16.30, nell’aula delle Colonne della Fondazione Polo universitario grossetano, si terrà la quarta giornata di studi sui benefattori di Maremma dal titolo “Brunetta Scotti, per la Maremma, con amore”, dedicata alla prima donna medico della Maremma.
Brunetta Scotti
Nata nel 1902, laureata con il massimo dei voti a venticinque anni con una tesi che condensa il suo modo di essere, maremmana e donna, “Malaria e gravidanza”, relatore il professor Antonio Cesaris Demel, uno dei più brillanti anatomo-patologi della storia della medicina nazionale.
Ottiene da subito un interinato nella frazione di Batignano in qualità di medico condotto ed in seguito nel comune di Roccastrada. Facile immaginare i pregiudizi e la diffidenza a cui fu sottoposta, in quei tempi che non erano certo maturi all’inserimento di una donna in un ambito lavorativo al pari di un uomo. Eppure lei, che non si sposò per condurre al meglio la sua missione, continuò nella professione, assumendo l’incarico di direttrice del laboratorio di igiene e profilassi di Grosseto, dove sarebbe rimasta per quarant’anni anni, fino al pensionamento nel 1967.
Brunetta combattè, con coraggio, competenza e dedizione straordinaria i due morbi che più affliggevano la Maremma, la malaria e la Tbc, con “vero spirito di Apostolato”, per citare una espressione contenuta nel pubblico encomio dell’allora Podestà di Grosseto.
Il programma
Introduzione e saluti:
Luca Agresti, assessore alla cultura del Comune di Grosseto;
Claudio Pacella, presidente del Comitato scientifico del Polo universitario grossetano
Prof.ssa Giuseppina Scotti: “Medicina e Donna. Brunetta Scotti la prima ‘condotta’ femminile in Italia sul fronte sanitario maremmano”.
Dr. Umberto Carini: “Brunetta Scotti medico condotto: riflessioni tra Isaac Singer, Franz Kafka e medicina di genere”.
Dr. Paolo Pisani: “Brunetta Scotti ed un privato esempio di generosità”.
D.ssa Cristina Buriani: “Brunetta Scotti, donna e medico nella sanità del ‘900″
Modera Prof. Vinicio Serino, coordinatore della Commissione studi storici della Fondazione Polo universitario grossetano.