Home Cultura & Spettacoli “Conoscere Calvino”: un incontro per parlare de “Il sentiero dei nidi di ragno”

“Conoscere Calvino”: un incontro per parlare de “Il sentiero dei nidi di ragno”

L'iniziativa è in programma martedì 24 ottobre

di Redazione
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Grosseto. l ciclo di incontri “Conoscere Calvino”, organizzato dalla Fondazione Luciano Bianciardi in collaborazione con la Fondazione Polo universitario grossetano, si apre con “Il sentiero dei nidi di ragno“.

A tenere la conferenza “Tra storia e antropologia: dialogo sul ‘Sentiero dei nidi di ragno’ di Calvino”, martedì 24 ottobre alle 17 nell’aula delle Colonne del Polo universitario di Grosseto in via Ginori, saranno Lucia Matergi, direttrice scientifica della Fondazione Bianciardi, e Riccardo Castellana, docente di Letteratura contemporanea all’Università di Siena e membro della Fondazione Bianciardi.

“Il sentiero dei nidi di ragno”

È proprio il romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno”, pubblicato nel 1947, che segnalò Calvino come autore nel panorama del Novecento italiano. Allora lo scrittore, di cui nel 2023 ricorre il centenario, aveva 24 anni. Erano i tempi d’oro del Neorealismo e il libro ne risente pur distaccandosene per due aspetti: il gusto del rovesciamento e l’elemento fiabesco. Già il nome del protagonista, Pin, è a metà strada tra il realismo dei carrugi genovesi e la fiaba. È un romanzo di formazione al rovescio nel senso che Pin è un bambino vecchio, adulto, e, grazie alle vicende tremende che vivrà, riesce a diventare bambino. Il libro, ambientato in Liguria durante la Seconda Guerra mondiale, è partigiano, ma racconta di un gruppo particolare di partigiani, un po’ marginali, che devono essere coordinati da una brigata superiore. Persone malandate in cui le ragioni private si uniscono spesso a quelle politiche: andare alla macchia significa per loro uscire da una vita misera e infelic,e ma allo stesso tempo contribuire alla causa della liberazione dal Nazifascismo.

Il primo romanzo di Calvino, che in precedenza aveva scritto solo racconti, uscì in un clima di euforia post-Liberazione e di epopea, di mitologizzazione della Resistenza. Quindi un libro che metteva in luce aspetti meno mitici della Resistenza poteva suonare in qualche maniera blasfemo. Per questo motivo il romanzo incontrò degli ostacoli ad essere inserito tra quelli della Resistenza, sopravvivendo così al particolare momento storico in cui è stato scritto.

La conferenza del 24 ottobre indagherà anche questo ambito, ovvero come il romanzo è stato accolto all’epoca dall’opinione pubblica, culturale e politica. Che favore ha incontrato? E da parte di chi? Un favore solo d’ufficio o di convinzione? Alcuni intellettuali, come la poetessa Sibilla Aleramo, lo considerarono di scarso significato. È un romanzo che spiazza, che ha per eroe un bambino che si trova coinvolto in un mondo adulto e politicizzato senza sapere veramente cosa sia la politica, né quei nomi che a lui suonano come un gioco di parole misteriose (gap, sim, troschista). Nel libro si possono individuare molti elementi antropologici, il connettivo sociale che sottende alle vicende del protagonista e degli altri personaggi. In questo il romanzo è fortemente neorealista, parlando di povertà, disadattamento, una vita vissuta a stento e costellata di momenti di ribellione che però si annullano in una disperazione di fondo. Anche se dal neorealismo si distacca per il fiabesco e il rovesciamento. La trattazione del romanzo richiede quindi due interventi: Lucia Matergi curerà l’aspetto antropologico e sociopolitico del contesto del “Sentiero dei nidi di ragno”, mentre Riccardo Castellana si concentrerà sul tema del fiabesco.

L’ingresso è libero.

Il prossimo appuntamento sarà il 31 ottobre alle 17 al Polo universitario grossetano e verterà su “Calvino e la politica tra anni Settanta e Ottanta”.

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