Santa Fiora. A Santa Fiora prende forma il Museo della Contea, destinato a raccontare il passato illustre del borgo amiatino. Sorgerà all’interno di Palazzo Sforza Cesarini, in pieno centro storico, nella piazza principale del paese. Sarà un museo civico che, attraverso la valorizzazione architettonica degli interni del palazzo afferenti ad epoche diverse, attraverso l’esposizione di reperti storici – in particolare documenti e ritratti della collezione privata Sforza Cesarini – e attraverso un suggestivo allestimento multimediale, consentirà di immergersi nella storia di Santa Fiora, che è stata una Contea, ovvero un piccolo Stato autonomo fino all”800.
Di grande impatto sarà la musealizzazione delle antiche carceri che conservano ancora i segni della dura vita dei detenuti, dalle catene ai graffiti sui muri. Sarà valorizzato l’orologio ed è prevista la realizzazione sulla torre di un affaccio panoramico al posto dell’attuale copertura.
Il progetto, dalla chiara valenza culturale e turistica, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, sta diventando realtà. Sono infatti, iniziati a febbraio i lavori di restauro previsti dal primo stralcio, che interesseranno la Roccaccia, le due torri e l’area delle carceri. L’intervento terminerà entro i primi mesi del 2024 dopodiché il Comune procederà con l’allestimento museografico della parte restaurata. Per quanto riguarda il secondo stralcio, è stato approvato il progetto esecutivo ed è in corso la manifestazione di interesse per individuare la ditta. I lavori partiranno durante il secondo semestre del 2023 e dureranno anche in questo caso un anno. Per l’allestimento il Comune ha coinvolto l’Università di Firenze con lo staff dei docenti di Archeologia medievale.
Il progetto è stato presentato ai cittadini nel corso di un incontro pubblico in cui sono intervenuti il sindaco Federico Balocchi, il responsabile dell’area Servizi tecnici del Comune di Santa Fiora, l’architetto Marcello Simonetti, il professore di archeologia medievale dell’Università di Firenze, Michele Nucciotti. Si sono collegati da remoto anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e Francesco Sforza Cesarini, discendente del Casato Sforza del ramo di Santa Fiora, che attraverso un accordo con il Comune cederà in comodato d’uso per 15 anni (rinnovabili) la collezione privata appartenente alla sua famiglia, che raccoglie ritratti, documenti e lettere di grande valore storico e scientifico che diventeranno il nucleo centrale dell’allestimento museografico.
“Recuperare la Roccaccia e il Palazzo Pretorio per realizzarci un museo – commenta il sindaco Federico Balocchi – è sempre stato nei nostri programmi. Quando nel 2016 abbiamo avviato la collaborazione con l’Università di Firenze per fare la progettazione, il museo era poco più di un sogno. Il Comune si è impegnato passo dopo passo per trasformarlo in un obiettivo perseguibile avviando al contempo la ricerca dei finanziamenti. Anche la Regione ha creduto e sostenuto questo nostro percorso, così come Francesco Sforza Cesarini, e oggi abbiamo la gioia di poter vedere il cantiere aperto. Il risultato sarà eccellente e ci ripagherà degli sforzi fatti. Sarà un traguardo davvero importante per Santa Fiora. Consegneremo alla comunità locale e all’Amiata un luogo di grande prestigio dal punto di vista storico, culturale, scientifico e turistico.”
Il palazzo Sforza Cesarini di Santa Fiora è la sede ideale per ospitare il museo. È stato sede dell’autorità sovrana per oltre 5 secoli: dalla metà del Duecento all’inizio dell’Ottocento, come feudo granducale dal XVII secolo. Dal punto di vista archeologico e architettonico, di fatto, documenta ben 7 secoli di Governo compresi tra il 1100 e il 1800. Il palazzo ducale è la memoria visiva dei principali esponenti delle dinastie di Santa Fiora, da Ildebrandino VII a Francesco Sforza.
“Il Museo della Contea ha l’ambizione di porsi come punto di riferimento per la presentazione non solo della storia di Santa Fiora, ma dell’intera area amiatina e maremmana nella transizione tra Medioevo e Rinascimento – commenta il professor Nucciotti –. Da un lato, infatti la contea medievale, erede del principato creato dagli Aldobrandeschi, si collega alla storia politica ed economica della Toscana meridionale tra l’anno 1000 e il 1400, mentre, con il passaggio agli Sforza, Santa Fiora e i suoi Conti entrano nel grande gioco politico dell’Europa rinascimentale, con stretti collegamenti con il regno di Francia, l’Impero e il Papato. Il Museo vuole guidare il visitatore attraverso questa affascinante vicenda, proponendo un’esperienza di visita in linea con i più avanzati standard internazionali.”
L’investimento complessivo supera i 3 milioni di euro: il primo stralcio dei lavori ha richiesto un 1 milione e 600mila euro, a cui si aggiungono 240mila euro per l’allestimento museale. Il secondo stralcio 1 milione e 270mila euro. a cui si aggiungono 140mila euro di allestimento.
Sul primo stralcio il Comune ha ottenuto dalla Regione Toscana un finanziamento a fondo perduto di 800mila euro. L’allestimento museale del primo stralcio e tutti i lavori del secondo stralcio sono stati interamente coperti con il contributo del Fondo Solidarietà e Coesione. Infine, i costi dell’allestimento museale del secondo stralcio sono coperti con i fondi del Pnrr.
L’allestimento museale
Con il primo stralcio saranno resi accessibili la torre maggiore e il torrino dell’orologio, sarà realizzato l’allestimento della prigione degli uomini che si trova nella torre maggiore e della prigione delle donne. Saranno poi allestite anche la sezione sulla tavola degli Sforza e degli Aldobrandeschi, relativa alle preparazioni culinarie medievali e rinascimentali. In esposizione in quelle sale sarà possibile ammirare una serie di servizi storici da mensa, originali, che appartengono alla Collezione privata degli Sforza Cesarini.
Sarà un museo multimediale con suggestivi effetti sonori e visivi, sarà impiegata la tecnica cinematografica e l’uso del mapping per illustrare i temi legati alla nascita della contea e alla vita nelle carceri del tempo.
La seconda parte dell’allestimento che riguarda il Palazzo Pretorio valorizzerà la serie di ritratti, documenti e opere d’arte della Collezione Sforza Cesarini e in futuro potrà ospitare anche documenti e oggetti della Contea Sforzesca provenienti da altri prestatori. Gli Sforza, da grandi principi italiani ed europei, hanno commissionato e fatto realizzare importanti opere architettoniche, in particolare ville e palazzi, ma anche cappelle di famiglia. Alcuni di questi progetti, tra l’altro, come la cappella di Guido Ascanio Sforza, a Roma, portano la firma di Michelangelo. Nell’allestimento del Museo di Santa Fiora saranno proposte anche riproduzioni di progetti o di modelli architettonici in scala di queste grandi opere.
Nella foto in basso: il rendering del museo