Si è conclusa la quarta edizione del festival internazionale del documentario a regia femminile “DocuDonna“, diretto e ideato da Cristina Berlini e organizzato in collaborazione con il Comune di Massa Marittima.
Tre giorni di proiezioni, dal 9 all’11 dicembre, nella città del Balestro, 11 i documentari italiani e internazionali in concorso, tutti in lingua originale con i sottotitoli in inglese e in italiano, più uno fuori concorso – “Stella nelle mie stanze” della regista Nadia Pizzuti (48 minuti Italia/2021) – e una serie di eventi culturali collaterali.
Il premio come miglior documentario italiano è andato a “Non sono mai tornata indietro” della regista Silvana Costa. Il documentario racconta la storia di Iolanda, una delle ultime testimoni di un’usanza arcaica e impietosa: la cessione di bambine provenienti da famiglie contadine povere a famiglie benestanti, affinché venissero vestite e sfamate in cambio del loro lavoro in casa o in campagna. Iolanda era la ragazza che ha lavorato per 36 anni a servizio, per la famiglia della regista, prima di fuggire in Canada.
Il premio come miglior documentario internazionale è andato a “Radiograph of family” di Firouzeh Khosrovani. Il film ripercorre la storia familiare della regista. Firouzeh Khosrovani, figlia di padre laico e madre musulmana praticante, è il prodotto del conflitto tra laicità e ideologia islamica in Iran.
Due le menzioni speciali: una va a “Sex Relish” (“A solo orgasm”) di Ananda Safo, per l’accessibilità e l’eleganza del linguaggio con cui riesce a raccontare ad un pubblico ampio un tema che è ancora tabù, e l’altra va a “Nascondino”, di Vittoria Fiore, per la capacità di mostrare Napoli uscendo dalla mitologia, dal folklore e dagli stereotipi.
Durante il festival un focus è stato dedicato alle registe iraniane, riflettendo insieme sull’attualità e su uno dei momenti più problematici che stanno vivendo le donne di quel Paese, per la loro emancipazione. La Commissione comunale per le pari opportunità di Massa Marittima, rappresentata da Ambra Fontani e Marcella Mercantelli, ha consegnato un riconoscimento alla regista del documentario “Climbing Iran”, Francesca Borghetti, e alla protagonista del film, l’arrampicatrice iraniana Nasim Esqh; alla regista del documentario “Yalda: The longest night” Faydim Ramshe; alla regista del documentario “Radiograph of family”, Firouzeh Khosrovani.