A una sola settimana dal 200esimo anniversario della morte del maestro del neoclassicismo italiano Antonio Canova, il Museo civico archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, che lo ha eletto a coprotagonista della mostra evento 2022 dal titolo “A tempo di danza. In armonia, grazia e bellezza. Dai capolavori del Museo Archeologico nazionale di Napoli alle opere di Canova, ‘figlie del cuore'”, intende celebrarlo con un duplice appuntamento venerdì 21 ottobre: alle 18, sul palcoscenico appositamente creato per la mostra nella sala espositiva del museo, sarà presentata la guida “Toscana etrusca. Un viaggio contemporaneo in una terra millenaria” ad opera dell’autrice, la giornalista Clara Svanera, e alla presenza del direttore di Toscana Promozione Turistica, Francesco Tapinassi, e del sindaco Elena Nappi.
La presentazione sarà preceduta alle 17 dalla visita guidata alla mostra in compagnia della direttrice scientifica del MuVet e delle archeologhe del suo staff, un evento gratuito con prenotazione gradita telefonando ai numeri 0564.927241 e 0564.948058.
All’interno di un contenitore d’eccezione, quale la “scatola nera” dove si annullano spazio e tempo circoscritti, che racchiude il contesto scenico del nuovo allestimento della mostra del MuVet, “Toscana etrusca” propone un viaggio moderno che si snoda attraverso la dodecapoli, la confederazione delle città-stato etrusche, sulle tracce di una civiltà che ancora continua a rivelarci molto di sé attraverso luoghi dal fascino unico e incantato. Chiusi, Cortona, Populonia, Roselle, Volterra, Fiesole, Arezzo e Vetulonia sono visibili e attuali testimonianze del tempo che fu e delle antiche origini di un popolo, quello etrusco, magistralmente raccontato negli itinerari della guida realizzata per conto di Toscana Promozione Turistica dal gruppo Cairo – Giorgio Mondadori.
«L’emozione – afferma Clara Svanera – è la chiave per scoprire e approfondire argomenti diversi, come il preminente ruolo della donna nella civiltà etrusca, senza rinunciare all’incanto della scoperta di luoghi unici e delle loro tradizionali attrattive che spaziano dalla cultura del vino e del cibo ad un ambiente naturale che da solo vale un progetto di viaggio, che non si limita alle destinazioni, ma va oltre e tocca la fantasia e la curiosità di chi vuol essere viaggiatore e non solo turista».
«Al MuVet – sottolinea soddisfatto il sindaco Elena Nappi – quest’anno abbiamo avuto, dal primo di luglio, giorno di inaugurazione della mostra, un successo di visitatori mai riscontrato in passato che ad oggi supera di gran lunga il totale annuale degli anni precedenti. L’evento espositivo a tema nuovo, archeologico-artistico, capace di attraversare il tempo dall’antichità al contemporaneo, patrocinato dalla Regione Toscana, ha incontrato il gusto e ottenuto l’elevato apprezzamento del pubblico di studiosi e appassionati. La selezione di capolavori di fama mondiale concessi in prestito dal principale Museo archeologico d’Italia, il Mann di Napoli, e dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, ha reso il MuVet, quest’anno in maniera particolare, un punto di riferimento essenziale per gli ‘operatori’ del mondo della cultura italiana, e non solo».
Il Museo vetuloniese ha voluto condividere con il suo pubblico, attraverso il nuovo percorso espositivo allestito sotto la guida della direttrice scientifica Simona Rafanelli, un evento unico, che offre l’opportunità di godere, nella piccola frazione del comune di Castiglione della Pescaia, della bellezza e dell’emozione che scaturiscono dalla vista di opere d’arte uniche al mondo, uscite per la prima volta in Italia dal Museo archeologico nazionale di Napoli per approdare a Vetulonia e la prima cittadina castiglionese si è già attivata, a fianco della direttrice del “Falchi”, per richiedere ai musei prestatori l’estensione del prestito temporaneo di questi capi d’opera all’intero periodo natalizio, offrendo così la possibilità e l’occasione, anche attraverso l’organizzazione di altre iniziative correlate alla mostra, di ascendere il colle sul quale da secoli riposa Vetulonia per ammirare la più bella delle cinque danzatrici restituite dalla Villa dei Papiri di Ercolano, la Venere accosciata della collezione Farnese, la danzatrice con il dorso delle mani poggiato sui fianchi e la Venere Italica di Antonio Canova, che il MuVet si pregia di celebrare ancora una volta.