Nel mese di luglio prosegue al MuVet, Museo civico archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, il ricco calendario di eventi culturali legati alla manifestazione “Le notti dell’archeologia“, promossa dalla Regione Toscana e giunta alla XXII edizione.
Mercoledì 20 luglio, alle 21.00, piazza Vatluna sarà il palcoscenico di una speciale conversazione archeologica sui temi della mostra evento 2022 dal titolo: “A tempo di danza. In armonia, grazia e bellezza”, condotta da Piero Pruneti, direttore della rivista “Archeologia viva” e del salone di archeologia e turismo TourismA di Firenze.
A dialogare con il sindaco Elena Nappi e il direttore scientifico del MuVet Simona Rafanelli, ci saranno ospiti di eccellenza, quali Paolo Giulierini, direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli, accompagnato dalle funzionarie archeologhe dello staff Marialucia Giacco e Stefania Saviano, Antonio Passa, presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara, e Luigi Spina, il più ricercato fotografo contemporaneo di opere d’arte, autore dei quadri fotografici che dialogano nella mostra con i capolavori esposti.
«Una serata nella serata – rivela Nappi –, quella del 20 luglio. Oltre ad ospitare alcune fra le maggiori personalità del mondo archeologico e artistico nazionale, l’evento sarà ulteriormente impreziosito dalla prima proiezione del cortometraggio realizzato dal film-maker Lorenzo Antonioni, giovane promessa della cinematografia italiana e dedicato alla performance di Caterina Di Rienzo, danzatrice e coreografa, oltreché dottore di ricerca in Filosofia e Teoria delle scienze umane, anch’essi ospiti della tavola rotonda. Il corto, proiettato all’interno della Sala della Danza, diventerà parte integrante del contesto scenografico di allestimento della mostra, ultimo anello della catena che, partendo dall’antichità e passando attraverso il neoclassicismo di Canova, giunge alle soglie del contemporaneo».
«Mai come nell’estate 2022 – aggiunge Nappi – vale la pena di fare una visita al MuVet ad ammirare la più bella delle cinque danzatrici restituite dalla Villa dei Papiri di Ercolano e la Venere accoccolata della collezione Farnese, due capolavori assoluti della scultura in bronzo e in marmo conservati ed esposti al Mann di Napoli, cui fanno da magico contrappunto, fra antico e moderno, due capolavori canoviani in gesso, la danzatrice con il dorso delle mani poggiato sui fianchi e la Venere italica, entrambe custodite nell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Nelle sale della mostra Armonia, Grazia e Bellezza incontrano anche il futuro, grazie alla riproduzione della musa Tersicore, realizzata da TorArt e Robotor, aziende toscane dell’innovazione tecnologica, e scolpita nel marmo di Carrara da un avanguardistico braccio robotico, protagonista della prossima “Notte dell’archeologia” in programma per mercoledì 27 luglio».