“La magia dello sguardo”: sotto un unico titolo Galleria Spaziografico, in vicolo del Ciambellano a Massa Marittima, presenta tre mostre di fotografia, l’una successiva all’altra. Parliamo delle opere di Andrea Michele Landini, Fernanda Guidi e Carlo Tardani.
Questi artisti hanno saputo fermare nei loro lavori una sorta di magia: la personale visione della fotografia che viene espressa attraverso una presentazione inaspettata, dove l’allestimento ‘partecipa’ in modo originale e creativo.
La “magia” di questi artisti è la loro capacità di dominare gli eventi, i fenomeni fisici e l’essere umano nel tempo di uno scatto; è la capacità di trasformare l’intuizione in un’immagine, e quest’ultima in qualcosa di assolutamente diverso e unico.
Il loro sguardo è sensibile, non si ferma mai alla superficie, al semplice guardare, ma scende sempre più in profondità per ricercare il senso della natura e delle cose.
L’osservatore, a sua volta, sembra ricevere un’emozione, uno stimolo che produce riflessioni sulla natura e sull’uomo.
Un’andata e un ritorno di sensazioni, come in un viaggio.
Ciascuno di loro ha usato un linguaggio che lo caratterizza e lo rende subito riconoscibile, così che la magia viene declinata in modi diversi.
La prima mostra, che sarà inaugurata sabato 30 aprile e sarà visitabile fino a giovedì 13 maggio, è dedicata a Andrea Michele Landini, che propone una fotografia intensa, poetica e profonda. La sua capacità artistica di raccontare la realtà – e nello stesso tempo l’irrealtà- in modo davvero unico si unisce ad un allestimento nuovo ed imprevisto, con l’utilizzo di pezzi di carrozzerie. Questa provocazione lo colloca nella tendenza pop, in un gioco di rimandi alla realtà, alla libertà e ai viaggi.
Nella seconda mostra troviamo Fernanda Guidi, intenta a trasformare la realtà che la circonda con lo sguardo rivolto verso il basso, ai riflessi nelle pozzanghere che trova sul suo cammino; su queste foto interviene poi colorandone alcune parti, restituendo all’osservatore una variante personalizzata dell’immagine.
La terza mostra è dedicata a Carlo Tardani, grande osservatore dei microcosmi a lui vicini; qui presenta l’interpretazione di un viaggio attraverso la visione della vita tra i sedili del treno. E proprio il viaggio, come l’essenza della vita stessa, come filo rosso che lega ulteriormente queste tre mostre, è ancora declinato dalla sua fotografia ‘filmica’, come viene colta la viaggiatrice ritratta da ogni lato.
Le mostre sono a cura di Gian Paolo Bonesini e Carla Moscatleli.