Parte ufficialmente la stagione musicale della Fondazione Capalbio, patrocinata dal Comune, che aprirà domenica 24 aprile, alle 8, con il concerto dell’Ialsax quartet, all’anfiteatro del Leccio.
“Gli spettacoli e la musica – commentano Gianfranco Chelini, sindaco di Capalbio, e Patrizia Puccini, assessora alla xultura – sono sempre stati grandi protagonisti nel nostro territorio. L’offerta culturale quest’anno sarà decisamente ampia e gli eventi promossi dalla Fondazione con il patrocinio del Comune sono il primo passo di un lungo cammino che arriverà fino all’autunno”.
L’Ialsax quartet, formato da Gianni Oddi (soprano sax), Simone Salza (alto sax), Alessandro Tomei (tenor sax), Marco Guidolotti (baritone sax), proporrà un concerto poliedrico, capace di alternare la musica classica alle colonne sonore più celebri e non solo, all’interno di uno dei luoghi più rappresentativi di Capalbio capoluogo, recentemente restituito alla comunità.
L’ingresso, che avverrà su prenotazione, sarà gratuito, ma chi lo desidererà potrà lasciare un contributo. In caso di maltempo, lo spettacolo musicale si sposterà nella sala Tirreno di Borgo Carige.
“Questo primo appuntamento – dichiara Maria Concetta Monaci, presidente di Fondazione Capalbio – è il preludio di una stagione ricca alla quale stiamo lavorando e che speriamo incontri, come già avvenuto in passato, il favore del pubblico”.
Il concerto, così come per tutti gli altri eventi della stagione, si svolgerà nel pieno rispetto delle attuali normative anticontagio.
“Invitiamo i cittadini – continuano Chelini e Puccini – a partecipare ai vari appuntamenti che si susseguiranno nei prossimi mesi. In questo modo, senza però mai abbassare la soglia della prudenza, potremmo riprenderci quella quotidianità che la pandemia da Covid-19 ha ridotto sensibilmente“.
Per maggiori informazioni è possibile chiamare i numeri 351.7650233 e 335.7504436. Per le prenotazioni è possibile scrivere all’indirizzo fondazionecapalbio@gmail.com.
Nella foto: l’anfiteatro del Leccio durante l’ultima edizione del “Premio Capalbio”