Sembra proprio che l’interpretazione del famoso dipinto dell’Albero della Fecondità – tanto chiacchierato per quei falli contesi dalle donne – sia valida e convincente anche sotto il profilo storico ed antropologico.
Una recente monografia di Sennuccio del Bene analizza attentamente il contesto politico, religioso, economico e di tradizioni locali del Duecento massetano, con corredo di immagini non esclusive del dipinto, e ricostruisce la temperie variegata e irrequieta del pieno Medioevo, intrisa di superstizioni e fazioni pro e contro papato e impero. Se qualche dubbio sul significato di quei biasimati falli può sorgere, nel testo vengono discusse interpretazioni alternative contestualizzate che appaiono convincenti sia nella disamina come nei contributi di accreditati studiosi della tematica. In sostanza, non si tratterebbe né di una rappresentazione licenziosa o di una pittura infamante, e tantomeno di un’immagine di un sabba stregonesco, ipotesi percorse da alcuni studiosi in anni passati, bensì della trasposizione iconica di un’inveterata tradizione rurale che vedeva le sole donne protagoniste di un rituale teso all’agognata maternità tramite i frutti di un noce, intesi come portatori di fertilità. Peraltro liturgia documentata sino al secolo scorso nelle campagne maremmane e connessa al rilievo della scadenza solstiziale nel ciclo dell’economia agricola e del correlato folklore, fondamentale asse di riferimento di una società a comunicazione orale.
Tradizioni che si sono perpetuate nelle società agropastorali da millenni pressoché immutate e che hanno teso sempre alla ricerca di protezione nei momenti di passaggio delle stagioni, intesi come critici e difficili, e che pertanto richiedevano particolari rituali per esorcizzare i rischi e pericoli per le popolazioni rurali. In questa rappresentazione pittorica i falli, alias noci, fanno da tramite per l’ambita maternità con la loro attribuzione di fertilità, associata alla rugiada che nella notte sostiziale garantiva l’efficacia del rituale.
Dunque, appare sciolta l’enigmatica decodifica di questo dipinto? Sembra proprio di sì e venerdì 22 aprile, alle 16.30, nella biblioteca di Massa Marittima ci sarà la presentazione ufficiale del libro “Un rito solstiziale nell’Albero della Fecondità di Massa Marittima”, con l’intervento di autorevoli studiosi che porteranno certamente ulteriori contributi di spessore.