Oggi, martedì 19 aprile, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto “Conoscere Bianciardi” alla Fondazione Polo Universitario Grossetano.
Sono intervenuti: Claudio Cosimo Pacella, presidente del Comitato tecnico scientifico della Fondazione Polo universitario grossetano; Gabriella Papponi Morelli, presidente della Fondazione Polo universitario grossetano; Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco del Comune di Grosseto; Luca Agresti, assessore alla cultura del Comune di Grosseto; Cecilia Buggiani, consigliera della Provincia di Grosseto; Roberto Mugnai, presidente del Comitato nazionale per il centenario di Luciano Bianciardi; Massimiliano Marcucci, presidente della Fondazione Luciano Bianciardi; Lucia Matergi, direttrice della Fondazione Luciano Bianciardi.
Chi era veramente Luciano Bianciardi? Possiamo fermarci all’immagine dello scrittore ribelle, eternamente insoddisfatto e in fuga, o al traduttore geniale di tanta letteratura angloamericana, o al giornalista originale e spregiudicato di tante testate, da quelle sportive a quelle sociopolitiche, addirittura a quelle hard?
C’è tutto questo in Bianciardi, ma c’è anche molto di più e la ricorrenza del centenario della sua nascita dovrà avere tra i suoi obiettivi l’impegno a rivelare l’intellettuale colto e complesso che sta dietro a una facciata troppo stereotipata che ormai sta mostrando i suoi limiti.
Lo scrittore grossetano, infatti, dopo anni di appannamento di immagine, per la stessa sorte subita da tanti altri intellettuali della sua generazione, quella formatasi nel secondo dopoguerra, sta oggi godendo una stagione di rinnovato interesse, sia accademico, sia tra il popolo dei lettori; un fenomeno che merita attenzione e che stimola a approfondire la sua figura.
Partendo dalla condivisione di queste premesse, cui si unisce come valore aggiunto il legame della conterraneità, Fondazione Luciano Bianciardi e Fondazione Polo universitario grossetano propongono alla città di Grosseto un programma di appuntamenti culturali volto a dissipare incertezze e luoghi comuni per sostituirli con approfondimenti mirati a fare il punto sul valore di Bianciardi e sulle ragioni della sua scrittura.
Gli appuntamenti previsti tendono a rispettare la varietà dei campi espressivi dell’autore, recuperando non solo la produzione narrativa, ma anche il clima culturale in cui vive e si forma, le sue predilezioni artistiche, le relazioni umane che intreccia nell’intero arco della sua breve vita.
Come vario si vuole presentare lo spettro degli argomenti, altrettanto mosso quello dei curatori dei singoli incontri: si succederanno docenti provenienti da alcune autorevoli università italiane, come esperti attivi nelle istituzioni culturali grossetane, come intellettuali rappresentativi a vario titolo dell’editoria nazionale. Lo scopo è quello di rivolgersi a un pubblico il più ampio possibile, venendo incontro a interessi diversi.
Destinataria privilegiata per eccellenza la scuola, con l’obiettivo di far conoscere Bianciardi ai più giovani, a coloro che per generazione trovano del tutto sconosciuto questo nome e che in realtà potrebbero trovare in questo autore, in virtù della sua originalità e della potenza della sua scrittura, una lettura appassionante e stimolante. E’ questo il motivo per cui una parte degli appuntamenti avrà luogo di mattina, per facilitare la partecipazione degli studenti.
“Conoscere Bianciardi”, questo è il titolo del progetto, non poteva non iniziare dall’opera più famosa dello scrittore, “La vita agra“: l’anteprima del calendario, dunque, sarà rappresentato dalla proiezione della sua trasposizione cinematografica.
Si parte dunque a maggio con “La vita agra” di Carlo Lizzani (1964), proiettato alla sala cinematografica dell’Aurelia Antica, per proseguire con quattro incontri nei mesi di maggio e giugno, dai titoli:
- “Bianciardi nell’epistolario: l’uomo e l’intellettuale”, a cura di Arnaldo Bruni, dell’Università degli studi di Firenze e del comitato scientifico Flb;
- “Bianciardi e i suoi amici pittori, Furio Cavallini e Ettore Sordini”, a cura di Mauro Papa, direttore del Polo culturale Le Clarisse;
- “La rabbia di Bianciardi: dalla protesta de ‘La vita agra’ alla disperazione di ‘Aprire il fuoco’”, a cura di Demetrio Marra, autore di Treccani e “Interno Poesia”, dell’ufficio stampa di Industria e letteratura;
- “Prospettive sulla provincia: il caso di Bianciardi e Cassola”, a cura di M. Gandolfi, R. Innocenti, F. Masci, docenti della scuola.
Questi i titoli degli incontri in calendario per ottobre e novembre:
- “Bianciardi critico televisivo”, a cura di Gabriele Rigola, dell’Università degli Studi di Genova;
- “Bianciardi, gli americani e una traduzione rifiutata”, a cura di Carla Francellini, dell’Università degli Studi di Siena;
- “Lo stile di Luciano Bianciardi”, a cura di Carlo Varotti, dell’Università degli studi di Parma;
- “La vita agra: romanzo autobiografico o autofiction?”, a cura di Riccardo Castellana, dell’Università di Siena e del comitato scientifico Flb;
- “Bianciardi dalla filosofia alla cultura letteraria del suo tempo”, a cura di Stefano Adami, della Princeton Encyclopedia Ils e del comitato scientifico Flb.
Per informazioni: pologr@unisi.it, tel. 0564.441110.