Lunedì 21 giugno, alle 16.30, a Grosseto, al bar del bastione del Cinghialino, “Hottimo”, gestito da Uscita di Sicurezza, si terrà la presentazione del “Libro delle parole che curano“, scritto da Bruno Mazzocchi, edito dal Messaggero di Padova.
Una raccolta di racconti in cui l’autore, medico nella vita, fa una riflessione su ciò che rende difficile una cura e ripercorre la sua carriera raccogliendo alcuni spunti non solo nell’ambito sanitario. Il libro infatti è per tutti.
«Le parole che vanno dette, quelle che vanno solo ascoltate, quelle che non vanno mai pronunciate, i silenzi – scrive Mazzocchi –, ma anche i modi espressivi diversi, come la musica. Questo lavoro non vuole essere né un trattato, né un manuale, ma solo una raccolta, nemmeno troppo logica, di appunti e di spunti in libertà, una sorta di funambolico sincretismo per raccontare come, con un po’ di fantasia e un po’ di conoscenza, si possano usare molte modalità comunicative con altre persone e far assurgere una buona comunicazione alla stregua di una vera e propria modalità di cura».
«Siamo davvero lieti di ospitare la presentazione del libro di Bruno Mazzocchi, oltre, chiaramente, di avere nei nostri spazi gli altri partecipanti – afferma Luca Terrosi, presidente di Uscita di sicurezza -. Bruno, infatti, è un amico, una persona che ha dedicato e dedica la sua vita, il suo lavoro e i suoi studi alla ‘cura’ degli altri e soprattutto allo stare insieme, al condividere, all’essere empatici anche in momenti molto duri della vita. Il suo lavoro, sul nostro territorio, ha fatto la differenza per tante persone e ha modificato l’approccio all’assistenza delle persone fragili».
Mazzocchi, già responsabile delle cure palliative e dell’Hospice di Grosseto, si è preso cura di pazienti oncologici e non, ha collaborato con Università di Siena, Firenze e Pisa. Ha all’attivo diverse pubblicazioni, ha fondato gruppo di volontariato fra cui un Centro per le donne che subiscono violenza.
Alla presentazione saranno presenti Bruno Mazzocchi, autore del libro e medico, Lorella Ronconi, da anni impegnata nell’abbattimento delle barriere architettoniche, Anna Paola Pecci, responsabile delle cure palliative dell’area grossetana, Amiata e Colline metallifere. All’attrice Laura Sbrana Adorni sono affidate le letture. Modera l’incontro la giornalista Francesca Ciardiello. Presente anche Mario Rossi della libreria Le Paoline di Grosseto.
Parte del ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto alla onlus “Tutto è Vita” presieduta da Guidalberto Bormolini, religioso e antropologo, docente al master Death Studies and the End of Life dell’università di Padova.
Il libro
Sul finire della vita di un uomo cadono le barriere razionali e le pressioni sociali, sorgono domande sul significato dell’esistenza e sulla spiritualità. Nella prima parte del libro gli autori presentano le risposte delle grandi religioni alle necessità e ai bisogni spirituali dell’uomo malato — nelle fasi terminali della vita — accanto alle proposte “laiche” delle cure palliative. Nella seconda parte suggeriscono alcuni esempi di formazione spirituale all’interno di gruppi di lavoro di chi assiste malati terminali, indicano tecniche e strategie per stimolare la riflessione e proposte di sostegno.