L’organizzazione della dodicesima edizione del festival “Non ci resta che ridere 2020“, in base a quanto previsto dal Decreto Legge n.18 del 17 marzo 2020 (art. 88), ha atteso un anno nella speranza di poter mettere in scena gli spettacoli bruscamente sospesi subito dopo la seconda commedia in concorso.
A distanza di quasi dodici mesi dal primo lockdown, purtroppo, i teatri non sono riaperti, nè è prevista a breve una loro riapertura, pertanto l’organizzazione procederà al rimborso dei biglietti e degli abbonamenti.
Chi vorrà, a partire da mercoledì 24 febbraio e fino a lunedì 15 marzo (possibilmente nei giorni di lunedì, mercoledì, venerdì e domenica), potrà recarsi all’edicola “La Pace” di Grosseto, situata in via della Pace, accanto alla chiesa del Sacro Cuore – con i biglietti acquistati e ottenere l’immediato rimborso in contanti.
I titoli degli spettacoli per i quali sarà possibile procedere al rimborso saranno i seguenti:
- “Premiata pasticceria Bellavista”;
- “Due dozzine di rose scarlatte”;
- “47 morto che parla”;
- “C’era una volta un pezzo di legno”;
- “Francesco e l’infinitamente piccolo”.
Non sarà possibile effettuare il rimborso in assenza del titolo di acquisto (biglietto o abbonamento).
“Naturalmente siamo affranti e dispiaciuti, ma confidiamo in un futuro migliore e in una nuova edizione nella prossima stagione teatrale – spiega il direttore artistico del festival, Giacomo Moscato -. Il teatro è gioia di stare insieme, è condivisione di un’esperienza, è starsi accanto uniti in una stessa emozione, è ‘avvicinamento sociale’: quando le condizioni lo consentiranno, sarà ancora più bello tornare a vivere tutta la sua meraviglia e il suo incanto fianco a fianco“.