Si parla di figli nel terzo capitolo delle storie che l’attore, regista e scrittore Mario Perrotta dedica alle famiglie di oggi.
Dopo le opere “In nome del padre” e “Della madre”, adesso è il momento “Dèi figli”, presentato dall’associazione culturale Permar con il contributo del Comune di Grosseto. Il progetto, oltre allo spettacolo teatrale che verrà inserito nella prossima stagione, prevede, nelle prossime settimane, il coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori in workshop, laboratori e reading teatrali, incontri tra famiglie ed esperti del settore, ricerche bibliografiche e indagini sul territorio per porre la lente di ingrandimento su un fenomeno tutto italiano: la convivenza tra genitori e figli fino a età più che mature.
“Il tema è più che mai attuale – commenta il vice sindaco e assessore alla cultura, Luca Agresti –: la società è cambiata e penso che sia importante offrire contenuti che leghino gli spettatori alla propria identità nell’ambito di una comunità. Uno dei nostri obiettivi è quello di far avvicinare i giovani al teatro, per la crescita culturale e sociale di quello che sarà il nuovo pubblico. Allo stesso tempo credo per i ragazzi poter entrare in contatto diretto con la drammaturgia e con attività legate al tema dello spettacolo sia una grande opportunità di crescita e di confronto. Con ‘Dèi figli’ si conclude il percorso iniziato due anni fa sulle relazioni familiari in cui ognuno di noi di sicuro si identifica in varia misura“.
Prosegue così il rapporto di collaborazione con il Comune e il teatro degli Industri, che con la Fondazione Toscana spettacolo ha già ospitato i primi due capitoli della trilogia e una masterclass di Mario Perrotta con gli allievi di alcune classi degli istituti superiori cittadini. L’amministrazione partecipa alla realizzazione del progetto con un contributo di 22mila euro e con la concessione di spazi per i laboratori nel rispetto dei Decreti del presidente del Consiglio, delle ordinanze regionali e comunali in materia di Covid-19, con particolare rispetto per il distanziamento sociale e per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.